In questa fase di crisi la KTM ha bisogno di tornare a concentrare la attenzione, esclusivamente, sui modelli europei. Addio alla produzione in Cina.
Alle origini del mito KTM, tra crisi aziendale e un riposizionamento del marchio sul mercato globale, rintracciamo una scelta che non possiamo che condividere da appassionati della qualità europea. Partiamo da lontano, ma non troppo. Secondo quanto riportato da fonti autorevoli, tra cui la pubblicazione tedesca Der Standard, durante le udienze per l’insolvenza dell’azienda di Mattighofen, è emerso che KTM ha accumulato 265.000 motociclette invendute, tra gennaio 2023 e ottobre 2024. Accumulo dovuto anche ad una flessione della domanda sul mercato globale.
Già questo sarebbe bastato per mettere in crisi una Casa produttrice, se poi si aggiungono scelte gestionali sbagliate, tra cui l’incapacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e una pianificazione della produzione, la frittata è fatta. A pagarne le spese i lavoratori, operai a rischio di licenziamento. Sicuramente ci sono state delle responsabilità, attribuite da parte di molti a Stefan Pierer, ex CEO di KTM. Stefan Pierer, accusato di cattiva gestione, si è dimesso a fine gennaio dal ruolo apicale del management di KTM, e ha anche rassegnato le proprie dimissioni dal Consiglio di Amministrazione, cedendo la gestione dell’azienda a Gottfried Neumeister.
Sulle ceneri di un glorioso passato e di un terremoto ancora in atto, da KTM ci fanno sapere che c’è lo stop alla distribuzione di CFMoto in tutta Europa, distribuzione che il marchio austriaco aveva intrapreso (nel pieno della sua fase espansiva) nel 2023. La ristrutturazione globale di KTM continua: con la cessione di MV Augusta.
Il gruppo oggi giorno, desidera concentrarsi esclusivamente sul riposizionamento dei propri marchi, ed ha inviato una nota ai propri dealer, informando anche i clienti che “insieme a CFMOTO China, abbiamo concordato congiuntamente di terminare l’accordo di distribuzione per CFMOTO entro il 31 maggio 2025, per i mercati di cui la CFMOTO Motorcycles Distribution GmbH (KTM) è stata responsabile negli ultimi due anni.” In Italia, dato che CFMoto aveva sottoscritto – in controtendenza a quanto fatto su altri mercati – un accordo decennale (ovvero di 5 anni con un’opzione per altri 5) con Padana Sviluppo, rimarrà fedele al vincolo. La contrazione sul mercato del gruppo KTM, realtà europea da sempre florida, sta disegnando nuovi scenari nel Vecchio Continente, dove la concorrenza asiatica sta trovando forma e sostanza.
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