Oggi faremo un salto indietro del tempo per raccontarvi la storia di una delle Ducati meglio riuscite.. Fu una svolta per Borgo Panigale.
La Ducati è oggi un’azienda in piena salute, che ottiene risultati positivi sul fronte delle vendite, e che domina la scena nel mondo delle corse. In MotoGP viene da cinque titoli costruttori di fila e tre tra i piloti, ed anche il 2025 è iniziato nel segno del dominio rosso. Tanti anni fa però, la casa di Borgo Panigale non navigava in acque tranquille, e ci stiamo riferendo agli anni Settanta del secolo scorso. I modelli 350/500 dotati di motori bicilindrici paralleli furono un vero e proprio flop, e le vendite erano crollate.
In quel momento però, gli ingegneri della casa bolognese ebbero un’intuizione, lanciando sul mercato una moto che avrebbe fatto scuola. Per esattezza, era il 1979 quando la Ducati presentò al mondo la Pantah 500, una supersportiva che affiancava la Darmah 900 nella gamma. Come detto, l’azienda era in crisi ed i passaggi di proprietà si susseguivano, e questo fu il modello del rilancio. Alla base del progetto c’era il geniale ingegner Fabio Taglioni, che riprese un’idea del 1972, dando vita al motore che, ancora oggi, è montato sulla Scrambler.
La Ducati Pantah 500 era spinta da un motore bicilindrico con architettura ad L e distribuzione desmodromica da 48 cavalli, un motore molto semplice e silenzioso, che risultò essere anche economico. La distribuzione a coppie coniche fu accantonata, in favore id un sistema a cinghie dentate, andando così a far calare i costi di produzione. Nel 1979, la moto arrivò nelle concessionarie, con un design che era stato curato da Marco Cuppini, che portò alla luce delle linee spigolose ed influenze giapponesi. Oltre alla versione da 500 cc di cilindrata, si pensò anche ai giovani, con la cilindrata da 350 cc, senza dimenticare le più imponenti 600 e 650 cc.
Purtroppo, il successo sul mercato della 500 fu rallentato da scelte tecniche che non convinsero in pieno, ma in generale i risultati furono ben più positivi rispetto ai modelli precedenti. Inoltre, della Ducati Pantah vennero creati anche dei modelli noti come SL e TL, sia da 350 che da 600 cc, ma i numeri di mercato non furono esaltanti. Il 1983 fu un anno molto difficile per la casa di Borgo Panigale, e si rischio la chiusura del reparto delle moto. Tuttavia, nel 1985 l’azienda fu acquistata dai fratelli Castiglioni, che ne guidarono la rinascita che sarebbe poi avvenuta.
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