Pecco Bagnaia si è riscattato in quel di Austin ed ora punta al colpaccio in Qatar. Davide Tardozzi prova a caricare il piemontese.
La MotoGP è pronta a tornare in pista per la disputa del Gran Premio del Qatar, una delle piste in cui la Ducati primeggia da più tempo, e dove sono arrivate tante soddisfazioni. Lo scorso anno, fu Pecco Bagnaia a dettare legge sul tracciato di Lusail, imprimendo un ritmo forsennato alla gara e dominandola dall’inizio alla fine. Pecco viene dal successo di Austin ed è a -12 da Alex Marquez, che guida la classifica iridata con una sola lunghezza di vantaggio sul fratello Marc.
La cosa curiosa è che Alex è l’unico dei primi tre a non aver vinto quest’anno, ed è tutt’ora a caccia della sua prima vittoria assoluta in MotoGP. Dal canto suo, Bagnaia deve sfruttare un ritorno dell’inerzia dalla sua parte, a seguito dell’errore che Marc Marquez ha commesso in Texas regalandogli la vittoria. Il Qatar è la prima pista di questa stagione che si può definire favorevole alle caratteristiche di guida del tre volte campione del mondo, che proprio per questo dovrà cercare di dar battaglia al nativo di Cervera sin dalle prime battute del fine settimana.
In un’intervista rilasciata a “DAZN” successivamente al trionfo di Pecco Bagnaia ad Austin, Davide Tardozzi ha ammesso di aver rivisto il vero Pecco, quello che ha vinto per due volte consecutive il campionato, e che vuole lottare ad ogni week-end per il miglior risultato possibile. Il team manager della Ducati ha anche ribadito come la moto attuale non si adatti perfettamente allo stile di guida del rider nativo di Chivasso, ma la casa di Borgo Panigale sta facendo di tutto per metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio.
Ecco le sue parole: “Bagnaia ha cambiato mentalità, anche se la moto non è perfetta per lui, ma crede che sia tutto possibile. Gli avevo detto che partendo sesto sarebbe stato fondamentale essere aggressivo, ed in entrambe le gare è partito alla grande, lottando subito con Alex e Marc. Penso si possa dire che Pecco è tornato ai suoi livelli. Abbiamo parlato molto con lui, credo che la squadra abbia fatto un ottimo lavoro. Quando i piloti vengono da noi, capiscono quanto facciamo per loro e quanta passione mettiamo per metterli nelle condizioni di salire sul lido. Per me sono come dei figli“.
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