La MotoGP sembra avere già il proprio padrone, con la vittoria di Bagnaia che può essere già oscurata a breve.
Il 2025 si rianima, perché dopo le prime gare nelle quali non sembrava esserci storia con Marc Marquez, lo spagnolo cade proprio nella “sua” Austin. Il tracciato texano è da sempre uno di quelli che ha regalato i maggiori successi all’otto volte campione del mondo e anche in questo weekend tutto sembrava essergli favorevole.

La Pole Position del sabato, poi la vittoria della Sprint e una gara che stava già conducendo in totale scioltezza, prima di cadere in modo inatteso. La sua Ducati dunque crolla sul più bello e lascia campo a un Pecco Bagnaia che invece prende per il lazzo il circuito di Austin e lo fa suo quando nessuno lo pensava possibile.
25 punti recuperati in un colpo solo solo una bella boccata di ossigeno, il che permette al piemontese di portarsi a soli 11 punti da Marc, con Alex che è incredibilmente primo con un punto in più rispetto al fratello. Tutto può succedere, ma c’è da stare attenti, perché cadere ad Austin era già successo a Marquez e non è di certo il migliore degli auspici per Bagnaia.
Marquez cade ad Austin: come nell’anno dell’ultimo titolo
Per qualche anno sembrava davvero impossibile anche solo pensare di poter lottare ad Austin contro Marc Marquez. Da quando arrivò in MotoGP nel 2013, in Texas impose la propria Legge per ben sei gare consecutive, fino al 2018, e dunque nel 2019 non vi erano di certo dubbi su chi avrebbe vinto.

Marquez partì ancora una volta dalla Pole Position, ma proprio come domenica cadde in un modo inatteso quando si trovava comodamente in testa alla gara. Arrivò così la sua prima non vittoria ad Austin, quando addirittura aveva un vantaggio di ben quattro secondi sulla concorrenza, e allora ecco che si diedero battaglia la Suzuki di Rins e la Yamaha di Valentino Rossi.
La beffa per Marquez stava per essere completa, proprio come accaduto con Bagnaia, ma per soli 4 decimi alla fine fu lo spagnolo a trionfare davanti al Dottore, mentre arrivò terza la prima Ducati, del Team Pramac, di Jack Miller. Quella fu l’unica caduta della stagione, anzi, l’unica volta dove Marquez non concluse la gara nelle prime due posizioni in quello che forse è stato il suo anno maggiormente dominante, dunque attenzione alla furia dello spagnolo per il proseguo del 2025.