Brutte notizie nel settore dell’automotive, con la nuova mazzata dell’UE che nessuno se l’aspettava in questo momento.
Alle volte basterebbe usare anche solo un po’ di buonsenso per evitare di prendere delle decisioni che rischiano solo di affossare aziende e famiglie. Infatti il settore automobilistico da diversi anni è sommerso da una serie di Leggi molto restrittive che non fanno di certo il bene di un mercato che è sempre più competitivo.
Non ci sono dubbi sul fatto che questo ostracismo netto verso benzina e gasolio sia un autogol senza precedenti, con le aziende che stanno cercando di rimanere a galla. Inoltre non solo si stanno producendo una serie di auto che non permettono di rientrare del tutto dalle spese, ma si va anche verso un peggioramento della situazione con le multe per chi non rispetta i parametri.
Una follia totale, dato che il mercato non può essere controllato, con tante aziende che dunque si trovano in crisi perché non vendono e in più devono anche fare i conti con le sanzioni. Insomma, l’UE in questo periodo non è mai stata così in crisi, e ora anche la situazione con gli USA e Donald Trump si fa sempre più preoccupante, con i dazi che non fermano le sanzioni.
Gli USA hanno scagliato un vero e proprio attacco all’economia europea, con i dazi al 25% verso il settore delle auto che rischia di trasformarsi in un crollo pazzesco per le grandi aziende del Vecchio Continente. Almeno con queste condizioni si dovrebbe cercare di lasciare la massima libertà di azione, ma alla fine non è così.
Secondo le informazioni che giungono da Ansa, Ursula Von der Leyen ha ribadito come il provvedimento non sia in discussione, ma al più può essere rivisto. Si dovrà rientrare dunque nelle limitazioni imposte dall’UE non più su base annuale, ma sul triennio che va dal 2025 al 2027, dando così, almeno secondo l’UE, la possibilità alle grandi case di poter mettersi in regola più facilmente.
L’intento di mettersi contro alle aziende che hanno sostenuto l’economia europea però sembra evidente e non se ne capisce il momento. Mentre si è attaccati da tutti i fronti, con USA e Cina che sono le chiare potenze mondiali, pensare solo a multare le case automobilistiche per limiti quasi impossibili da poter raggiungere, significa non volere il bene del Continente.
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