Michele Pirro, storico tester Ducati, ha parlato di quanto sia difficile avere al fianco nel box uno come Marc Marquez per Bagnaia.
Si torna in pista in questo week-end con lo spettacolo della MotoGP, che farà tappa sul tracciato di Austin, quasi il giardino di casa per Marc Marquez. Lo spagnolo ha dominato la scena a ripetizione su questa pista ai tempi della Honda, ma l’ultima affermazione da queste parti risale al 2021, ed è tempo di aggiornare le statistiche. Marc ha vinto due Sprint Race e due gare domenicali dal suo approdo in Ducati, ed è attualmente a punteggio pieno con 74 punti conquistati su altrettanti disponibili.

Insomma, da parte del nativo sono arrivate delle prove di forza nette, senza alcuna possibilità concreta per i rivali, a cominciare dal fratello Alex che è l’unico che ha provato ad avvicinarsi. Al momento, Marquez appare imbattibile e Pecco Bagnaia dovrà fare un miracolo per chiudere il gap, sia sul fronte prestazione che in classifica, già pari a 31 lunghezze dopo soli due week-end. Vedremo se in Texas il tre volte campione del mondo troverà il guizzo giusto o se sarà costretto nuovamente ad inseguire.
Marquez, ecco il racconto di Michele Pirro
La superiorità tecnica che la Ducati riesce ad esprimere trova dei meriti anche nella figura di Michele Pirro, vale a dire lo storico tester che ha concesso un’intervista ai microfoni di “MOWMAG“. Pirro è stato interpellato sulle difficoltà di Pecco Bagnaia nell’essere compagno di squadra di Marc Marquez, ed è andato a rivelare anche un interessante aneddoto relativo a quanto la casa di Borgo Panigale abbia dovuto sborsare per ingaggiarlo.

Ecco le sue parole: “Marc è stato il primo pilota arrivato in Ducati da una moto peggiore, questo mi ha riempito di orgoglio, se la Ducati va così forte, il merito è anche mio per una piccola parte. Non credo che Marquez sia uno di quelli che si danno per soddisfatti, la nostra moto è ad un livello che rasenta la perfezione. Pecco? Sappiamo di cosa sia capace, ha vinto tre mondiali, due dei quali in MotoGP e lo scorso anno ha vinto 11 gare. Marc è però il compagno di squadra più scomodo che si possa avere, e lui non è nemmeno costato cifre astronomiche. Lui voleva venire da noi non certo per i soldi“.