Vi sono moto che hanno un passato unico e che meritano un futuro straordinario. La Suzuki è pronta a sconvolgere il mondo con la nuova GSX-R in una fase dove la Ducati domina il settore delle stradali estreme.
Presentata al Salone di Colonia nel 1984 e lanciata sul mercato nel 1985, la Suzuki GSX-R 750, da molti considerata la prima vera supersportiva moderna, rappresenta una pietra miliare nella storia del motociclismo. Il suo arrivo ha segnato, infatti, l’inizio di una dinastia che avrebbe influenzato profondamente il segmento delle sportive, aprendo la strada a una nuova generazione di moto leggere, potenti e performanti.
Dietro il successo della Suzuki GSX-R 750 si cela una visione ambiziosa: creare una moto che fosse la più leggera e performante della sua categoria, ma allo stesso tempo anche “accessibile”, sia per quanto riguardava il prezzo che la gestione generale del mezzo. Il progetto, sviluppato sotto la guida di Etsuo Yokouchi, mirava a trasferire su strada la tecnologia delle moto da corsa. Il risultato fu una sportiva bella, veloce (top speed 235 km/h) ed estremamente leggera: soli 176 kg.
Il ritorno della leggendaria Suzuki GSX-R
Sono trascorsi 40 anni da quel debutto e dopo la malinconica dipartita dai listini, potrebbe tornare la mitica GSX-R con una cilindrata pari a quella delle future MotoGP. Secondo i piani di Hamamatsu, a fare da apripista a questa nuova saga GSX-R sarà una versione 4 cilindri da 850 cm3. Il brand giapponese ha deciso di uscire dal Motomondiale per limitare i costi. A giudicare dai risultati ottenuti da Yamaha e Honda nelle ultime stagioni è stata una scelta saggia. Oramai in MotoGP è un monopolio Ducati e, salvo miracolose riprese, durerà sino alla fine del 2026. Poi, come anticipato, si cambierà cilindrata e potrebbe succedere di tutto, anche che le giapponesi tornino a fare la voce grossa in top class.
Solo pochi mesi fa l’attuale boss del marchio Toshihiro Suzuki abbia escluso un ritorno imminente sui campi di gara, sembrerebbero esserci nuove prospettive per quanto riguarda il futuro prossimo. Lo stesso Toshihiro Suzuki ha infatti sottolineato, in un’intervista, quanto “sia importante avere una moto hi-sport che rispetti le attuali omologazioni“. Suzuki è parte di una storia fantastica che è il motociclismo e vederla fuori dai giochi fa piangere il cuore. Pertanto tutti gli appassionati del marchio e delle due ruote attendono impazientemente questo debutto che porterà di nuovo la casa nipponica a fare la voce grossa tra i big.