Pedro Acosta ha vissuto un terribile inizio di stagione su una KTM molto difficile da guidare. Lo spagnolo soffre anche di un guaio fisico.
Come ampiamente previsto durante l’inverno, la KTM sta facendo non poca fatica a tenere il ritmo dei rivali, a causa di uno sviluppo non certo all’altezza data la difficile situazione economica della casa di Mattighofen. Pedro Acosta non può fare miracoli ed ha raccolto solo 12 punti, il che significa che dopo soli due week-end di gara è a -62 dal leader incontrastato Marc Marquez. Per farla breve, il campionato è già finito per il giovane fenomeno di Murcia, che dovrà faticare e non poco per tornare su un podio che manca da parecchio tempo.

In Argentina, Acosta non è andato oltre la nona posizione, battuto anche dal compagno di squadra Brad Binder, ma entrambi hanno dovuto lottare con gli evidenti limiti tecnici della moto, che al momento non ne vuole sapere di performare. Secondo quanto raccontato dal classe 2004 alla fine della gara, ci sono stati anche dei problemi di natura fisica, che si sono sommati a quelli della KTM. Scopriamo cosa è accaduto.
Acosta, in Argentina ha sofferto di sindrome compartimentale
Il week-end argentino non è stato facile per Pedro Acosta, che ha avuto anche alcuni problemi fisici durante la gara. Ecco le sue parole: “La mia gara è andata meglio della Sprint Race, almeno la moto funzionava e mi sentivo abbastanza bene, ma poi, da metà gara in avanti, ho avuto problemi che andavano oltre il mezzo tecnico. Al braccio ho sofferto di sindrome compartimentale, anche se non ho problemi di arm pump. Ricordo che l’unica volta che mi era successo era alla prima gara in MotoGP, di solito non mi succede e penso che non sia nulla di così importante. Non è niente di legato alla moto, proviene dall’estero e sappiamo da cosa è dipeso“.

Acosta si è lamentato delle gomme, che hanno complicato la sua gara: “A mio parere, io e Brad soffriamo dello stesso problema in gara. Ho sofferto poi di un’elevata pressione all’anteriore, ed avrete notato che quando Mir mi ha superato ho fatto alcune stupidate sul rettilineo per abbassarla. Poi ho recuperato ed ho superato di nuovo Mir, per poi ripassare anche Ogura, ma poi ho fatto fatica nel terzo e nel quarto settore per la sindrome compartimentale. Stavo riuscendo a riprendere Binder, ma ormai era tardi“.