La vittoria di Marc Marquez in Thailandia ha un sapore ancor più dolce a causa di un’avaria che ha afflitto la sua Ducati Desmosedici.
Pecco ha vinto due mondiali sulla Rossa, ma sempre soffrendo, nonostante una moto molto più competitiva dei diretti avversari. Quando sta bene, fisicamente, il talento di Cervera, invece, è imprendibile dai diretti competitor. Un primo assaggio lo si è avuto in Thailandia dove ha conquistato la pole position, la Sprint Race e il Gran Premio. Un dominio schiacciante, impreziosito dal secondo posto di suo fratello sulla Gresini Racing. Per Bagnaia sono arrivati due anonimi terzi posti. Il torinese si è dovuto accontentare e non si è preso rischi.

Nel box della Rossa è iniziata la festa con Dall’Igna che ha baciato il numero 93 del cupolino di Marc e con Tardozzi entusiasta. Un campione come Marc Marquez sposterà ancor più gli equilibri. Senza Jorge Martin, ancora in fase di ripresa dopo i terribili infortuni del pre-campionato, è evidente che la strada sarà spianata per il nativo di Cervera. Le prime uscite stagionali sono tutte a suo favore. La prossima tappa si correrà in Argentina dove ha vinto in 3 occasioni in sella alla Honda, mentre il teatro del terzo round sarà Austin.
Ducati, il problema accusato da Marc Marquez
Il direttore tecnico della Ducati, come riportato su Todocircuito, ha ammesso: “Abbiamo un software che dovrebbe consentire ai piloti di non preoccuparsi di questi aspetti durante la gara. Diamo loro indicazioni su come gestire diverse situazioni in gara, anche quando si verificano eventi imprevisti“, ha aggiunto Dall’Igna.

“La pressione che avevamo impostato era corretta, simile a quella della Sprint – ha aggiunto l’ingegnere a SKY Sport – Il problema è che oggi la temperatura è salita meno di quanto avessimo previsto, anche entro il margine di sicurezza che solitamente gestiamo per la gara“. Inoltre, “Pecco ha ancora margine di evoluzione e spero che lo dimostri nelle prossime gare. Marc ha avuto delle prove più facili, mentre quelle di Pecco sono state più complicate. Questo potrebbe spiegare perché non è ancora del tutto pronto per affrontare le gare come vorrebbe“, ha confessato Dall’Igna.
La Casa di Borgo Panigale è scesa in pista con una versione migliorata della GP24, al posto di una GP25 completamente rinnovata, il che potrebbe tradursi in differenze minori con le moto dei team satellite. Dall’Igna non ha voluto dare troppi dettagli. “Ovviamente ci sono delle differenze in alcuni dettagli tra le moto ufficiali e quelle satellite. Abbiamo in programma nuovi sviluppi, ma li testeremo nei test di Jerez. Affronteremo le prossime quattro gare praticamente con questa configurazione, con solo qualche piccolo accorgimenti“, ha concluso Dall’Igna.