Con la vittoria nel Gran Premio della Thailandia, Marc Marquez ha scritto un pezzo di storia della MotoGP. Tutto sulla sua impresa.
Una prova di forza impressionante, che ci ha ricordato il Marc Marquez che stradominava in sella alla Honda, lasciando agli avversari solo le briciole. Si può riassumere in queste poche parole il fine settimana di Buriram, in cui il nativo di Cervera ha fatto il pieno di punti al debutto nel team Ducati factory, riuscendo ad addomesticare una Desmosedici GP25 ancora non perfetta, e che non ha un margine importante sulla GP24, dalla quale ha ripreso gran parte delle componenti.

Marquez ha primeggiato sin dai test in Thailandia, mettendo a segno una pole position ed il successo nella Sprint Race in un sabato perfetto. Poi, alla domenica, come sottolineato da Pecco Bagnaia ha letteralmente giocato con gli avversari, mettendosi alle spalle del fratello Alex per far risalire la pressione della gomma. Quando poi è stato il momento giusto, Marc si è ripreso senza problemi il comando delle operazioni, scavando il solco sui rivali in una manciata di giri. E con questo successo al debutto, ha anche scritto un pezzo di storia della casa di Borgo Panigale in MotoGP.
Marquez, solo Stoner aveva vinto al debutto in Ducati
Per gli amanti delle statistiche, Marc Marquez ha eguagliato Casey Stoner, sin qui l’unico a vincere al debutto nel team ufficiale Ducati, primeggiando nell’intero week-end di Buriram. Il nativo di Cervera ha dettato legge, così come fece l’australiano nel lontano 2007 a Lusail, in Qatar, regolando la Yamaha di Valentino Rossi, che partiva con i chiari favori del pronostico. All’epoca, nessuno avrebbe scommesso su Stoner e sulla Ducati, che neanche lontanamente si avvicinava al missile che domina la MotoGP da ormai diversi anni, eppure tutti ci ricordiamo come andò quella stagione, cannibalizzata poi dal nativo di Southport.

Come abbiamo sottolineato in apertura, Marquez ha fatto un qualcosa che non era riuscito ad altri grandi campioni come Valentino Rossi ed Jorge Lorenzo, che furono costretti ad anni molto difficili in sella alla Desmosedici. Lo spagnolo, nel 2018, colse tre vittorie prima di migrare alla Honda, mentre il “Dottore” non andò oltre l’ottenimento di qualche podio, in circostanze particolari e non certo per via della bontà della sua moto. L’obiettivo è quello di ripetersi immediatamente in Argentina, dove la MotoGP farà tappa tra meno di due settimane.