I Leoni di Sicilia hanno acquisito una certa popolarità con la serie realizzata da Paolo Genovese. Scopriamo la verità sulla loro storia.
Agli albori del mondo delle corse, molte competizioni vennero ideate da singoli personaggi, che le resero popolari in tutto il mondo. Questo è il caso della Targa Florio, la più antica gara di durata del mondo che venne istituita nel 1906, su iniziativa di Vincenzo Florio jr., un imprenditore siciliano che ha sempre avuto un enorme passione per i motori. Era il figlio minore del senatore Ignazio Florio, armatore e commerciante di vini, che aveva un discreto patrimonio dalla sua. Ereditò dal padre, assieme al fratello, tutti gli averi, e divenne anche pilota.
Vincenzo diede vita alla Targa Florio, sul tracciato delle Madonie, che in poco tempo ottenne un successo inaspettato, che la rese una delle competizioni più polari al mondo e che è sopravvissuta sino al 1977. Fondò poi l’Automobile Club di Sicilia nel 1913, per poi dare luce anche alla Targa Florio per le moto nel 1920. Vincenzo si sposò a Palermo nel 1908 con Annina Alliata di Montereale, ragazza aristocratica di una certa ricchezza. Si trattò di un matrimonio sfarzosissimo, ed ora andremo a scoprire maggiori dettagli sulla famiglia Florio.
Leoni di Sicilia, tutto sulla famiglia Florio
Furono ben 61 le edizioni della Targa Florio, che divenne una gara di regolarità nel 1957, quando la Mille Miglia venne cancellata a seguito del drammatico incidente che vide protagonista il marchese Alfonso de Portago. La Targa Florio, dunque, andò ad assumere un’importanza ancor maggiore, visto che tutti gli occhi, per quanto concerne le competizioni italiane di caratura mondiale, erano fissati su di lei. La famiglia Florio diede origine a questa leggendaria corsa, ed alla casata è stata dedicata anche una serie, nota come I Leoni di Sicilia, diretta da Paolo Genovese ed andata in scena su Disney+ a partire dal 25 di ottobre del 2023.
Ma a quanto ammontava il patrimonio di questa famiglia? Alla morte di Vincenzo Florio, eravamo a circa 57,4 milioni di euro moderni nel cambio attuale, per cui, siamo ben sotto le cifre miliardarie raggiunte dagli Agnelli, ma considerando che è morto nel 1959, per quel periodo era una ricchezza davvero notevole. Purtroppo, gli incidenti e le sempre più severe norme sulla sicurezza portarono poi alla soppressione di questa leggendaria gara, che manca moltissimo a tutti gli appassionati di lunga data del motorsport.