La FIAT è un punto di riferimento per l’automotive del nostro paese, ed in passato, aveva prodotto anche un modello da sballo.
In un mercato dell’auto sempre più ricco di costruttori asiatici che rappresentano un’alternativa ai vecchi dominatori del settore, non sono tempi facili per i marchi nostrani, con una produzione che in Italia è ormai ridotta all’osso. La FIAT ha vissuto un 2024 molto difficile, con gli ultimi mesi che evidenziano segnali di crisi, persino per l’immortale Panda, che pur restando l’auto più venduta in Italia ha visto le proprie vendite diminuire rispetto all’anno precedente. La storia della casa di Torino è fatta di modelli iconici, ed oggi, quell’anima è andata indiscutibilmente perduta.
Nella giornata di oggi, vogliamo parlarvi di un veicolo che è ben diverso da un’auto, e che in molti avranno rimosso dalla memoria. Stiamo parlando della FIAT 238, un furgone di medie dimensioni prodotto dal 1967 al 1983, dotato di meccanica tradizionale, con trazione posteriore e ponte posteriore rigido. Esso era adatto al trasporto di carichi pesanti, e qualche tempo fa, pur non essendo in produzione da ormai oltre 40 anni, ne è stato messo in vendita all’asta un esemplare. Andiamo a scoprire tutti i particolari di questo curioso modello.
Qualche tempo fa, sul sito di aste online ben noto come Catawiki, era apparsa un’offerta davvero interessante. Il furgone FIAT 238 era stato messo in vendita, con appena 107 km percorsi. Immatricolato nel 1982, ben 43 anni fa, ha dunque percorso una media che è inferiore a 3 km all’anno. L’esempio,plare in questione possiede una targa della provincia di Salerno, ma è evidente che il proprietario non lo abbia sfruttato nel migliore dei modi. Non sono chiari i motivi per il quale abbia percorso così poca strada, ma le sue condizioni vengono giudicate molto buone.
L’esperto che l’ha valutato, Santiago Garcia Rosa, ha detto che il suo acquisto, da parte di un appassionato di modelli d’epoca, potrebbe essere un ottimo affare. Questo modello di FIAT 238 era stato messo in vendita ad una base d’asta di soli 6 mila euro, ma purtroppo non abbiamo notizie di quello che potrebbe essere stato l’esito dell’asta stessa e di chi sia riuscito ad acquistarlo. In ogni caso, chi lo ha fatto si è portato a casa un pezzo di storia, un modello unico della casa di Torino, che non ha più investito in questa tipologia di progetti.
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