Valentino Rossi ha scritto la storia della MotoGP, e secondo Michele Pirro, è stato lui a rendere delle star anche Lorenzo e Marquez.
Siamo alla vigilia di una stagione tutta da vivere per quanto riguarda la MotoGP, senz’altro una delle più attese degli ultimi anni. Marc Marquez è pronto a sfidare Pecco Bagnaia in sella alla Ducati ufficiale, proponendoci un duello che ha tanti significati. Pecco è visto da molti come l’erede di Valentino Rossi, e sappiamo che tra il “Dottore” ed il nativo di Cervera, ormai da 10 anni esatti, tanto è passato da quel burrascoso 2015, non scorra affatto buon sangue. Il pilota di Tavullia, dal canto suo, avrà un’intensa stagione nel mondo delle quattro ruote, dividendosi tra FIA WEC e Fanatec GT World Challenge.
Valentino Rossi ha anche affermato di voler essere più presente in pista per seguire il suo team ed anche i piloti che ha cresciuto nella sua Academy, e per vincere il duello con Marquez, anche lo stesso Bagnaia avrà bisogno dei consigli del suo maestro, soprattutto sul fronte psicologico. In ogni caso, è tutto pronto per vivere un’annata che sarà senza dubbio da ricordare, con Marc che non ha la vittoria in pugno, in un duello tanto atteso.
Valentino Rossi, Pirro non ha dubbi e parla chiaro
In un’intervista concessa al sito web “MotoSan“, il tester Ducati, Michele Pirro, ha lodato quanto fatto da Valentino Rossi, affermando che, senza di lui, anche Jorge Lorenzo e Marc Marquez sarebbero meno blasonati al giorno d’oggi. Il pilota di Tavullia è stato un punto di riferimento, ed il suo carisma ha avvicinato le folle alla MotoGP ed al motociclismo in generale, che prima era uno sport solamente per una ristretta nicchia di appassionati. Di sicuro, le dichiarazioni del rider italiano potrebbero dividere le folle, tra chi le condividerà e chi le rifiuterà del tutto.
Ecco il parere di Pirro: “Valentino Rossi è stato fondamentale in Italia e nel motorsport in generale. Credo che se lui non ci fosse stato, Lorenzo, Marquez, ma anche tanti altri non sarebbero così famosi, come invece lo sono al giorno d’oggi. Negli anni Duemila, lui era molto simpatico e tutti ci ricordiamo quanto fosse già carismatico all’epoca. Questo è ciò che ha fatto in Italia, e credo che grazie a lui, tantissima gente si sia avvicinata alla MotoGP ed è così popolare ora“.