A tre anni di distanza dal suo ritiro, Valentino Rossi è ancora un punto di riferimento per la MotoGP. Il suo ex tecnico fa un’ammissione.
Il ritiro di Valentino Rossi dalla MotoGP è stato un durissimo colpo per questa categoria, che ha patito un netto calo di interesse da parte del pubblico nel corso degli ultimi anni. Il “Dottore” è, ancora oggi, una vera e propria icona del mondo delle due ruote, ma anche del motorsport in generale. Il nove volte campione del mondo è ora impegnato nel mondo dell’automobilismo, ed ha deciso di prendere parte con regolarità al Fanatec GT World Challenge, del quale disputerà la sua quarta stagione di fila nel 2025, con il team WRT al volante della BMW M4 GT3 con cui ha trovato un ottimo feeling.
Il nuovo anno è iniziato in maniera molto tenera per il “Dottore”, dal momento che la sua compagna, Francesca Sofia Novello, ha dato alla luce la loro secondogenita, ovvero Gabriella, sorella di Giulietta, nata nel 2022. Nel 2025, infatti, l’intenzione di Valentino Rossi è quella di stare più vicino alla famiglia ed al suo team in MotoGP, e per questo non dovrebbe partecipare al FIA WEC. Nel frattempo, un suo ex tecnico è tornato sulla mentalità vincente che caratterizzava la leggenda italiana, un segreto dietro le sue vittorie.
All’ormai celebre podcast di Andrea Migno è stato intervistato Matteo Flamigni, il quale, per moltissimi anni, è stato il telemetrista di Valentino Rossi, con il quale ha sviluppato anche un rapporto di sincera amicizia. Flamigni ha raccontato nei dettagli la dedizione del pilota di Tavullia, che in qualsiasi situazione, stando alle sue dichiarazioni, era alla ricerca di elementi utili per migliorare le proprie performance e quelle della moto. E c’è da dire che i risultati gli hanno dato ragione.
Ecco le parole di Flamigni: “Valentino Rossi mi ha insegnato a vivere le corse con passione, dedizione ed attenzione ai dettagli, è merito lui se sono diventato un maniaco delle moto. Pensate che a Valencia, nel 2021, dopo la sua ultima corsa, mi disse che c’era bisogno di più grip al posteriore, e questo è un aspetto che lo definisce. Lui è un pilota che era sempre alla ricerca di soluzioni per migliorare. Fu un’emozione incredibile per me molti anni fa quando Davide Brivio mi disse che sarei stato il suo telemetrista“.
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