Marc Marquez ha scelto di lasciare la Honda alla fine del 2023, e secondo Stefan Bradl questo è stato il colpo del ko. Ammissione totale.
La MotoGP è pronta per regalarci una stagione 2025 che tutti attendono con trepidazione, per via dei tanti cambi di casacca dei vari rider che hanno condotto a formazioni inedite. In casa Ducati sarà sfida per il mondiale tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez, con il nativo di Cervera che tornerà finalmente ad avere tutto ciò che serve per competere al vertice. La mossa di lasciare la Honda al termine del 2023 si è dimostrata azzeccata, con le prestazioni messe in mostra al Gresini Racing che hanno convinto in pochi mesi Luigi Dall’Igna a puntare su di lui.
Marquez ha portato in alto la casa giapponese nella scorsa decade, dominando la scena per anni e mascherando, spesso e volentieri, le magagne della RC213V. L’ultimo podio della Honda è arrivato proprio per mano di Marc, nel 2023 a Motegi, con un pazzesco terzo posto ottenuto sul bagnato, su quella che era già da tempo la moto peggiore di tutte. Attualmente, la casa dell’Ala Dorata versa in una condizione disperata dal punto di vista tecnico, e non c’è alcun segnale che porta a pensare che il 2025 sarà un anno diverso.
Honda, l’addio di Marc Marquez è stato fatale
La situazione della Honda è dunque molto difficile, ed in un’intervista concessa a “MotoSan“, il tester Stefan Bradl ha ammesso che la partenza di Marc Marquez è stata un colpo durissimo. Il nativo di Cervera, anche dopo l’infortunio e con tutte le difficoltà tecniche che affliggevano la RC213V, era in grado di fare dei veri e propri miracoli, riuscendo spesso a sopperire ai limiti evidenti del progetto giapponese. Ora, la strada per tornare a dei buoni livelli è tutta in salita.
Ecco il commento del tester della Honda: “Senza dubbio, la partenza di Marc Marquez dalla Honda è stata un colpo durissimo, ha portato ad una ristrutturazione del reparto corse, abbiamo perso il nostro leader. Il lavoro è stato diviso tra Marini e Mir, che hanno fatto un buon lavoro con commenti simili, ma ci vorrà del tempo perché i risultati ancora non sono arrivati. Non possiamo dire che al momento ci sia un chiaro leader in HRC, almeno in questo momento. Stiamo seguendo un sistema in cui si ascoltano tutti i piloti, per cercare di fornire la miglior moto possibile ad ognuno di loro.