La Honda è il brand più vincente nella storia della MotoGP, ma ormai da troppo tempo è in grave difficoltà. Johann Zarco è preoccupato.
I tempi del dominio totale delle giapponesi Honda e Yamaha in MotoGP è finito da un pezzo, a seguito di un declino iniziato tempo fa e che ora ha condotto questi brand nel baratro. Se la Yamaha ha dato segnali di vita e sembra aver avviato una fase di ripresa, la casa dell’Ala Dorata è in caduta libera, con la RC213V che si è dimostrata il fanalino di coda nel 2024, senza fare quei passi in avanti auspicati, nonostante le concessioni. Il gap dalla Ducati è cresciuto invece che diminuire, ed anche gli altri costruttori sono lontani.
Inoltre, perso Marc Marquez non si può più sperare neanche in qualche impresa dei piloti, con il suo sostituto, ovvero Luca Marini, che non ci ha capito molto di questa moto, chiudendo spesso in ultima posizione. Secondo il parere di un esperto pilota che vi riporteremo nelle prossime righe, la Honda è destinata a soffrire anche in chiave 2025, a causa di un progetto che non ha mostrato i passi in avanti previsti. Il calvario pare essere ancora molto lungo.
Honda, anche nel 2025 ci sarà da soffrire
In un’intervista riportata dal sito web “MotoSan“, è stata offerta un’interessante analisi della crisi Honda dall’esperto Johann Zarco, alfiere del team LCR gestito da Lucio Cecchinello. Il rider francese è stato il migliore in assoluto dei piloti della casa giapponese nel 2024, facendo nettamente meglio anche degli ufficiali Joan Mir e Luca Marini. In vista della nuova stagione, Zarco è apparso preoccupato e pessimista, visto che la nuova moto non sembra essere migliorata quanto ci si poteva attendere.
Ecco le parole del pilota Honda: “Abbiamo fatto diversi acquisti, mi auguro che le cose possano migliorare, c’è Aleix Espargarò che è molto bravo e che ha una visione diversa. Poi c’è anche Romano Albesiano, anche se per il momento non può ancora lavorare a stretto giro con noi. Sarò molto curioso di vedere come andranno le cose nello shakedown e nei test in Malesia, per vedere se e quanto saremo migliorati. Al momento, il progetto 2025 è uguale se non peggiore di quello del 2024 per quanto abbiamo visto, come se la scorsa stagione non fosse stata abbastanza per imparare e migliorare i nostri difetti. Dobbiamo crescere ancora“.