La carriera di Valentino Rossi in MotoGP è stata leggendaria, e dopo diverso tempo, il pilota di Tavullia ha reso noto un segreto.
In un quarto di secolo trascorso sulle piste del Motomondiale, Valentino Rossi è riuscito a riscrivere la storia di questa disciplina, vincendo ben nove titoli iridati e 115 gare in totale. La sua più grande vittoria, come da lui stesso dichiarato, è stata quella di avvicinare il pubblico alle due ruote, uno sport che, in precedenza, era riservato solamente ad una nicchia di appassionati, e che con le sue gesta è divenuto popolarissimo. Nel corso della sua esperienza in pista, il “Dottore” ha fronteggiato e battuto rivali dal talento eccezionale, regalandoci sfide indimenticabili.
Il 14 di novembre del 2021, Valentino Rossi ha tagliato per l’ultima volta il traguardo di una gara di MotoGP, in quel di Valencia, chiudendo la sua carriera di pilota in questa categoria, per poi passare al mondo del motorsport su quattro ruote. Da anni è ormai pilota ufficiale BMW ed è legato al team WRT, con cui, a bordo della M4 GT3, ha centrato anche alcune vittorie e podi nel Fanatec GT World Challenge. L’obiettivo del pilota di Tavullia è quello di correre la 24 ore di Le Mans in classe Hypercar, e visto il suo talento, ha tutto per riuscirci.
La leggenda di Valentino Rossi è stata forgiata da anni di vittorie eccezionali ottenute sulle piste di tutto il mondo, condite dalle gag a cui tutti siamo rimasti affezionati. Al personaggio del “Dottore”, si affiancava ovviamente una classe celestiale nell’affrontare i tracciati, e nel corso di una recente intervista rilasciata ai microfoni di “BT Sports“, il pilota di Tavullia ha raccontato uno dei vantaggi che riusciva ad avere rispetto ai propri rivali. Il tutto è relativo ad una caratteristica fisica che faceva una notevole differenza in determinati tipi di curve.
Ecco l’ammissione di Valentino Rossi: “Sono ambidestro, questo mi permette di fare tutto anche con il destro. In moto, ci sono molti piloti che sono bravi nell’affrontare le curve a sinistra, ma poi faticano a destra. Io invece sono forte in entrambe le direzioni, sia a destra che a sinistra, e questo mi permette di entrare in curva più rapidamente“. Questo è dunque uno dei segreti delle prestazioni eccezionali che il pilota di Tavullia ha sfoggiato nella sua leggendaria esperienza in top class, e che è ancora negli occhi di tutti.
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