Il brand Maserati ha prodotto diverse auto di grande successo, ma oggi vi parleremo di un modello che fu un vero e proprio disastro.
Si tratta di uno dei marchi più in difficoltà tra coloro che fanno parte del gruppo Stellantis, un orgoglio italiano che vive forse la fase peggiore della propria storia. Stiamo parlando della Maserati, storico brand nato il primo di dicembre del 1914 a Modena, per mano di Alfieri Maserati. La data di fondazione ci fa capire che la casa del Tridente è anche uno dei costruttori più storici del nostro paese, che vanta una storia di grandi successi anche nel mondo delle corse.
Al giorno d’oggi, come anticipato, sta attraversando un periodo di netta difficoltà, a causa, principalmente, di un’eccessiva fiducia nelle auto elettriche, che non hanno dato risultati. Stellantis, secondo alcune indiscrezioni, poi smentite, avrebbe anche pensato di vendere la casa modenese, il cui futuro è ancora incerto. Nella giornata di oggi, vi porteremo alla scoperta di quella che è forse la Maserati peggiore della storia, un vero e proprio flop che in molti ricorderanno. Si tratta di un’auto che, nelle forme, sembra provenire da un altro marchio.
Maserati, ecco la Biturbo che fu un super flop
Andando a scavare nella storia della casa del Tridente, ci siamo imbattuti in un’auto che non fu certo un successo. Si tratta della Maserati Biturbo, prodotta tra il 1982 ed il 1992, una coupé che fu realizzata anche come spider e berlina. Lunga 4.153 mm, aveva una larghezza di 1.712 mm ed un’altezza di 1.305 mm, con un passo pari a 2.514 mm, ed un peso compreso tra i 1.086 ed i 1.410 kg, a seconda della versione. Il prezzo era di poco più di 22 milioni di lire al lancio e doveva essere prodotta in almeno 5.000 esemplari, e grazie ad un costo d’acquisto molto competitivo, avrebbe dovuto rappresentare un successo notevole.
Tuttavia, come anticipato, la vettura si rivelò un flop assoluto, e venne citata anche dal “Time” tra le peggiori 50 auto di sempre. La Maserati Biturbo era afflitta da tanti problemi di abbifdabilità, con alcuni incendi che avvennero in Nord America, causati da anelli di gomma sintetica che sostenevano il sistema di scarico che andavano a surriscaldarsi, sino a finire per bruciare. Dopo il lancio, il prezzo fu portato a 26 milioni di di lire, altro aspetto che condizionò le vendite. Le finiture interne non vennero giudicate di grande qualità, ed anche questo contribuì ad un crollo delle immatricolazioni che portò poi alla chiusura del progetto.