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L’Alfa Romeo che ha quasi portato al fallimento del Biscione: Agnelli corse ai ripari bloccando tutto

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Giovanni Messi

Oggi vi parleremo di quella che è considerata la peggior Alfa Romeo di tutti i tempi, un modello davvero disastroso. Ecco i dettagli.

La storia dell’Alfa Romeo affonda le proprie radici in un tempo molto lontano, e ci ha permesso di apprezzare alcune delle più belle auto della storia del nostro paese. La casa del Biscione è un punto di riferimento a livello mondiale, un simbolo del Made in Italy, che al giorno d’oggi non sta però vivendo il momento migliore di sempre. L’Alfa ha vissuto un 2024 complesso a seguito di un calo delle proprie vendite, che non ha fatto seguito alla buona crescita degli ultimi anni.

Alfa Romeo logo (Pixabay) – Bicizen.it

Il riscatto è ora affidato ai modelli che vedremo prossimamente, come le nuove generazioni di Stelvio e Giulia, o anche al B-SUV Junior che è stato presentato ad aprile, nella speranza che la curva torni a salire. Ogni costruttore ha avuto i suoi modelli meglio riusciti e quelli più deludenti, ed oggi vi parleremo di quest’ultima categoria. Una delle Alfa Romeo peggiori di sempre nacque da un accordo con il Giappone, anche se pare difficile crederci. Andiamo a scoprire di quale modello si trattava e la sua storia nel dettaglio.

Alfa Romeo, ecco la storia della disastrosa Arna

Secondo un sondaggio svolto da “Il Sole 24 Ore“, l’Alfa Romeo Arna è l’auto del Biscione peggio riuscita in assoluto, una berlina di Segmento C che non ottenne il successo sperato. Venne prodotta tra il 1983 ed il 1987 in collaborazione con la Nissan in 53.047 esemplari. Era lunga 4.000 mm, larga 1.620 mm ed alta 1.340 mm, con un passo pari a 2.416 mm ed un peso di 850 kg. L’assemblaggio avvenne presso lo stabilimento di Pratola Serra, in Campania, e si decise di siglare uno storico accordo con il colosso giapponese a Tokyo il 9 di ottobre del 1980, alla presenza di Ettore Massacesi Takashi Ishihara, i due presidenti dei marchi impegnati.

La meccanica ed i componenti erano italiani, mentre il resto era di fabbricazione giapponese. L’estetica non fu certo il punto di forza dell’Alfa Romeo Arna, che era disponibile a 3 o a 5 porte, con una motorizzazione base dotata di un boxer 1.2 da 63 cavalli di potenza massima. C’era poi la sportiva Ti con un 1.6 da 86 cavalli, che toccava i 170 km/h di velocità massima.  Nonostante delle performance buone per l’epoca, l’Arna si dimostrò un vero e proprio flop, e la sua produzione fu interrotta a pochi anni dal suo lancio.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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