Marc Marquez è da sempre considerato il migliore da Paolo Simoncelli, che è sempre stato un fan del nativo di Cervera. Cosa ha detto.
La MotoGP si appresta a vivere una delle stagioni più attese di sempre, un 2025 che vedrà nuovamente Marc Marquez nelle condizioni di lottare ad armi pari per il titolo di campione del mondo piloti. Il nativo di Cervera darà così battaglia a Pecco Bagnaia, voglioso di riscatto dopo la beffa patita per mano di Jorge Martin, ma comunque consapevole della forza del nativo di Cervera, che da troppi anni attende la propria riscossa. Nel 2024 sono arrivate le prime tre vittorie in Ducati con il Gresini Racing, ed è il momento di puntare in alto.
L’obiettivo di Marquez, che avrà a disposizione la Desmosedici GP25 ufficiale, non può che essere quello di portare a casa quel nono titolo mondiale che insegue da anni, ma che la sfortuna gli ha impedito di vincere. Su di lui sono arrivate delle belle parole da parte di Paolo Simoncelli, il papà dello sfortunato Marco, morto 13 anni fa nel drammatico incidente di Sepang, al Gran Premio della Malesia. Paolo ha sempre creduto fortemente nello spagnolo, che con i risultati ha dimostrato realmente di essere il migliore.
Nel corso di un’intervista concessa in questi giorni pre-natalizi e riportata sul sito web “MotoSan“, Paolo Simoncelli ha raccontato di non aver visto per anni le gare motociclistiche dopo la morte di suo figlio, per poi tornare alla grande con un suo team in Moto3. Inoltre, ha affermato: “Su Marc Marquez non mi sbagliavo“, riferendosi alla grande fiducia che lui ha sempre espresso nei confronti del talento spagnolo, sin da quando faceva il fenomeno nelle categorie minori. E nonostante un’età che non è più quella di una volta, il #93 ha tutte le carte in regola per essere ancora davanti.
Paolo ha poi rilasciato qualche battuta su Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, grandi rivali di Marco in quegli anni: “Jorge era stato uno dei primissimi a capire la forza di Marco, sapeva che era molto difficile da superare. Oggi, quando ci capita di incontrarci, ci abbracciamo profondamente. Ho molta ammirazione per lui. Pedrosa fu il primo pilota che venne ad abbracciarmi quando Marco morì, mi trasmise qualcosa di così bello e profondo che spiegarlo è davvero difficile, anche al giorno d’oggi“.
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