Il mercato dell’auto è nel momento peggiore della sua storia, e dalla Germania piovono fallimenti. Ecco i dettagli sull’ennesimo flop.
La grande e potente Germania, regina del mondo dei motori e dell’economia Europea in generale, pare essere entrata in una fase di crisi totale. Sul fronte automotive, quello che ci interessa maggiormente, a far discutere è il tracollo del gruppo Volkswagen, che si appresta a chiudere tre stabilimenti in patria. Nata nel 1937 con l’intenzione di motorizzare il paese sotto il Nazismo, la VW non era mai stata costretta a fermare nemmeno un sito di produzione in Germania, ma la situazione di crisi in corso potrebbe costringere ad una mossa di questo tipo.
Si dice che ben 50.000 posti di lavoro siano a rischio, ricordando che, in Belgio, la Volkswagen ha già provveduto alla chiusura dello stabilimento di produzione dell’Audi a Bruxelles. Dunque, la sensazione è che i buoi siano abbondantemente usciti dalla stalla, e che servirà trovare delle soluzioni in fretta per evitare il collasso dell’azienda. Nel frattempo, anche i marchi che si occupano di componentistica stanno mollando il colpo, con un pesante fallimento che è stato da poco annunciato. Ecco tutti i particolari di questa losca vicenda.
Banalmente, se i costruttori vendono poche auto c’è bisogno di meno componenti, ed è così che le aziende che si occupano di produrli finiscono a loro volta in crisi. La Iwis Mechatronics ha così annunciato il fallimento, un’altra notizia terribile per il settore automotive. La bancarotta dell’isis è stata ufficializzata dal tribunale distrettuale di Helibronn, che ha reso ufficiale l’iter di insolvenza presso il proprio quartier generale, situato a Schwaigern, nel Baden-Wurttemberg. La pratica avverrà in modalità di autoamministrazione, e la procedura sarà supervisionata da un amministratore provvisorio.
Iwis Mechatronic aveva già scelto di interrompere, senza alcun preavviso, il contratto di diversi apprendisti che stavano svolgendo un tirocinio presso la sede dell’azienda. Dunque, il settore automotive perde un altro protagonista in Germania, dove la situazione è nera anche per altri marchi che si occupano della produzione di componenti. Anche la Gerhardi Kunststofftechnik GmbH è andata in fallimento, senza dimenticare la situazione di grave crisi che vivono dei marchi ben più noti come Bosch e Schaeffler. Le due aziende hanno licenziato migliaia di lavoratori, e sono a rischio bancarotta a causa del calo della produzione degli ultimi mesi.
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