L’Italia sta attraversando una fase da incubo per quanto concerne le vendite auto, ed il ministro Adolfo Urso è durissimo contro l’Europa.
La situazione automobilistica in Italia è drammatica, con un crollo delle vendite che prosegue e che appare inesorabile. Pensate che sono 350.000 in meno le immatricolazioni rispetto al periodo Pre-Covid-19, e le cose potrebbero peggiorare ulteriormente peggiorare prossimamente. Dal primo di gennaio del 2025 sono previste delle severissime sanzioni per chi non rispetterà il limite di emissioni inquinanti, ma l’allarme sui danni che questa misura potrebbe fare è già stato lanciato da più parti.
Ad esempio, il nostro Luca de Meo, CEO del gruppo Renault e presidente di Acea, ha parlato di possibili perdite di 15 miliardi di euro, affermando che l’Europa dovrebbe ripensare alle nuove norme. Dal canto suo, l’Italia si è già espressa in tal senso, ed ora anche il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha calcato la mano, attaccando il piano green deal deciso dall’Unione Europea, che prevede anche il ban ai motori termici a partire dal 2035. Andiamo a scoprire il parere di Urso, che ha mandato un chiaro segnale all’Europa ed ai rischi che le misure stanno facendo correre all’industria automotive.
Auto, ecco l’attacco di Adolfo Urso al green deal
Durissime le parole di Adolfo Urso sulla situazione del settore automotive e sulle direttive di Bruxelles: “L’UE obbliga l’industria a produrre e vendere meno auto endotermiche. Questo è il motivo per il quale stanno chiudendo gli stabilimenti, cosa che porta le case a mandare in cassa integrazione ed a licenziare gli operai, questa è la follia del green deal. Abbiamo l’assoluta necessità di cambiare presto strada per raggiungere l’obiettivo di una piena decarbonizzazione in Europa. L’obiettivo è molto sfidante e sempre più ambizioso, ma che noi confermiamo per il 2035. Vogliamo però riuscirci con un’industria competitiva e con lavoratori che riescano a portare a casa uno stipendio“.
Le dichiarazioni di Urso sono giunte a seguito dei dati diffusi da Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, sui dati sulle vendite del 2024 di auto nuove in Italia, confrontati con quelli dell’era pre-Covid.19. Sono 3 milioni le auto vendute in meno in Europa, un -19%, e 350 mila in meno in Italia, dove il mercato rischia di fermarsi sotto ad 1 milione e 780 veicoli commerciali. Lo scenario è a dir poco terribile, e di questo passo, sarà difficile pensare che le cose possano cambiare nel corso dei prossimi anni.