La MotoGP si prepara a grandi cambiamenti: il dominio Ducati potrebbe vacillare grazie ai nuovi costruttori in arrivo
Le Ducati, protagoniste indiscusse delle ultime stagioni, hanno dominato la MotoGP non solo in termini di vittorie ma anche di presenza numerica, con ben 8 moto in pista, monopolizzando i podi e creando un’egemonia tecnica che ha reso il campionato, per molti, prevedibile. La situazione però potrebbe cambiare drasticamente grazie a due colossi del settore motociclistico che potrebbero irrompere nel circus, cambiando radicalmente gli equilibri.
Da anni si parla della necessità di diversificare il panorama della MotoGP, che ormai vede quasi metà griglia targata Ducati, un problema messo in evidenza ancor più dopo l’addio di Suzuki al Motomondiale nel 2022, sostituita proprio da altre due Ducati. Un’esigenza avvertita non solo dai tifosi, ma anche dagli stessi vertici di Dorna Sports. Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna e figura chiave dell’organizzazione del mondiale, ha recentemente rilasciato dichiarazioni che aprono le porte a nuovi scenari.
In un’intervista rilasciata a Relevo, Ezpeleta ha sottolineato quanto sia fondamentale garantire un campionato bilanciato e competitivo, dove ogni marchio abbia la possibilità di emergere: “L’ingresso di un marchio come BMW o il ritorno di Suzuki sarebbe una notizia straordinaria per il campionato – ha dichiarato Ezpeleta – ma ci dovrà essere un accordo con i team che già ci sono, non vogliamo superare gli 11 team in pista”.
L’uscita di Suzuki dalla MotoGP alla fine del 2022 aveva lasciato un vuoto nel cuore di molti appassionati. La casa giapponese, icona storica del motomondiale con il suo inconfondibile azzurro acceso (la moto è stata ritenuta tra le più belle della MotoGP da tante persone) nonostante un budget più contenuto rispetto ai rivali, era riuscita a conquistare il titolo mondiale nel 2020 con Joan Mir, interrompendo quello che era un vero e proprio dominio della Honda con Marc Marquez, che proprio in quella stagione ebbe il grave infortunio a Jerez che ancora oggi lo tormenta. Un rientro della casa di Hamamatsu non sarebbe solo un fattore emotivo, ma anche tecnico, capace di scuotere gli equilibri attuali e obbligare Ducati a una strategia diversa, soprattutto se dovessero perdere alcune delle loro moto in pista.
Se il ritorno di Suzuki sarebbe un ritorno alle origini, l’ingresso di BMW rappresenterebbe una rivoluzione. Nonostante il marchio bavarese abbia una lunga tradizione nelle competizioni motociclistiche, non ha mai partecipato direttamente al campionato MotoGP, preferendo concentrarsi su categorie come la Superbike. Ma gli investimenti recenti nel settore delle due ruote sportive lasciano intendere un interesse crescente verso le moto, che con le ingenti risorse economiche a disposizione del colosso tedesco potrebbero seriamente mettere a rischio l’egemonia italiana della Ducati.
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