Lamborghini tra tradizione e innovazione: ecco chi produce i motori del Toro e dove avviene la produzione. I segreti del colosso delle supercar
Fondata nel 1963 a Sant’Agata Bolognese, nel cuore dell’Italia, Lamborghini si è subito imposta come un’icona del Made in Italy. Nata da Ferruccio Lamborghini, imprenditore di successo che proveniva dal mondo dei trattori, il “Toro” si è imposto subito ad alti livelli nel settore delle supercar, sfidando marchi iconici come quello della Ferrari. A tal proposito, c’è una leggenda metropolitana sulla Lamborghini che vede protagonista proprio Enzo Ferrari, che si rifiutò di vendere una Ferrari a Ferruccio Lamborghini che di tutta risposta reagì iniziando a progettare le supercar che tutti noi conosciamo.
Da allora, Lamborghini ha ridefinito il concetto di supercar, introducendo modelli rivoluzionari e linee di design uniche al mondo, come la spigolosa Lamborghini Reventon, un modello che non ha eguali nel panorama automobilistico.
Prima di tutto, bisogna chiarire una cosa: i motori Lamborghini vengono prodotti “in casa” a Sant’Agata Bolognese. Il coinvolgimento di Lamborghini non si limita alla produzione: ogni componente del motore viene studiato nei minimi dettagli: dai materiali utilizzati, sempre di altissima qualità, alle tecnologie più avanzate. Dietro ogni singolo cilindro, dietro ogni valvola, c’è un team di ingegneri e tecnici che lavorano per garantire che il risultato finale non sia solo potente, ma anche perfettamente bilanciato per conferire all’auto la potenza che la caratterizza. Quello che però non tutti sanno, è che non tutto è 100% Made in Italy.
Non è un segreto (anche se non tutti lo sanno) che l’azienda faccia parte del gruppo Volkswagen, e che spesso si avvalga del know-how tecnologico di Audi, un altro gigante dell’automotive. Ad Nei modelli più recenti come la Lamborghini Urus per esempio, il motore V8 biturbo trae ispirazione dalla tecnologia Audi, adattata però agli standard di eccellenza Lamborghini. Il legame con il passato però resta intatto, come la manodopera italiana. I leggendari motori V12, che equipaggiano auto iconiche come la Lamborghini Aventador, sono ancora progettati e assemblati in casa in quel di Sant’Agata Bolognese. Ogni V12 rappresenta l’essenza pura di Lamborghini: un motore aspirato, capace di erogare una potenza che sembra sfidare le leggi della fisica.
Il motore V10 invece è da poco stato “pensionato” dal colosso italiano, che ha annunciato che non sarà più utilizzato per le future supercar del Toro. Una scelta dolorosa che non piacerà ai fan più “conservatori”, che vedono i motori termici lasciare sempre più spazio agli ibridi ed elettrici.
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