Formula 1, il prezzo reale del carburante e quanto può fare la differenza in termini di prestazioni della monoposto
A differenza delle auto che guidiamo ogni giorno, una monoposto di Formula 1 non può funzionare con un carburante qualunque (e ci mancherebbe altro). A regolare il tutto ci pensa la FIA, che stabilisce che il carburante utilizzato debba essere simile a quello disponibile per i consumatori, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Le aziende che forniscono benzina ai team (giganti come Shell, Petronas o ExxonMobil)investono milioni di euro per sviluppare miscele su misura.
Questi carburanti non sono solo incredibilmente puri, ma ottimizzati per sfruttare ogni millilitro di energia, e garantiscono efficienza termodinamica, prestazioni estreme e consistenza. E’ questo che permette alle monoposto, insieme ovviamente a tutte le altre componenti della macchina, di raggiungere le velocità che conosciamo in Formula 1, ovvero di oltre i 350km/h.
Velocità, potenza e spettacolo, ma ovviamente tutto ciò ha un prezzo ed è pure abbastanza alto. Il prezzo del carburante utilizzato in Formula 1 è sbalorditivo: parliamo di una cifra che oscilla tra 50 e 150 euro al litro, a seconda della complessità della miscela e delle tecnologie impiegate. Se confrontiamo questa cifra con i 2 euro circa che ha raggiunto la benzina in Italia dal post Covid in poi, è facile capire perché questo carburante venga soprannominato “oro liquido”.
Un pieno tipico di una monoposto richiede circa 100 kg di carburante (che equivalgono a circa 130 litri, dato che il peso specifico è inferiore rispetto alla benzina comune). Questo significa che fare il pieno a una monoposto può costare fino a 20.000 euro, più o meno il prezzo di un monolocale in qualche zona periferica del Sud Italia. E non è tutto: i team consumano diverse tonnellate di carburante durante un weekend di gara, sommando le prove libere, le qualifiche e la gara stessa.
Ogni miscela è progettata per adattarsi perfettamente al motore di una specifica squadra. Per esempio, la collaborazione tra Ferrari e Shell dura da decenni e ha prodotto carburanti capaci di migliorare non solo la potenza, ma anche l’efficienza complessiva del motore, nonostante i risultati del Cavallino non siano stati all’altezza delle aspettative dei tifosi.
Inoltre, i fornitori di carburante conducono test costanti per garantire che le miscele rispettino i rigidi regolamenti della FIA, pena la squalifica, come quella inflitta a Russell nel GP del Belgio di quest’anno (anche se in quel caso il problema era relativo al peso dell’auto). Ogni aggiornamento tecnologico, ogni aggiustamento alla miscela, richiede investimenti enormi in ricerca e sviluppo.
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