Il mondo dell’auto sta cambiando e presto potrebbe arrivare una svolta in negativo anche in Italia dove già qualcosa si sta intravedendo.
Il mondo dell’auto è in fermento. Sappiamo tutti che l’Europa ha fissato il 2035 come deadline per salutare per sempre la vendite dei motori endotermici. Sono al vaglio varie soluzioni per sostituirli, ma la più accreditata resta l’elettrico. Questo però ha mandato un po’ in crisi tutti i costruttori che hanno dovuto affrontare enormi spese per sviluppare questa nuova tecnologia, ma allo stesso tempo non stanno vendendo tantissime auto.
In Italia la situazione è pessima e lo è anche dal punto di vista prettamente dell’industria. Di marchi che costruiscono vetture nel nostro Paese c’è solo FIAT che però sta delocalizzando la propria produzione. Ci sono naturalmente anche i Marchi che si trovano sotto il cappello dell’Azienda di Torino, ma almeno per il momento tanti sono completamente fermi da anni come l’Autobianchi, altri invece come Lancia producono da tempo un solo modello (anche se c’è l’intenzione di allargare la gamma). C’è poi Alfa Romeo e Maserati, che però sta attraversando una crisi profondissima. L’unica che sembra vivere in un mondo a parte è la Ferrari che continua a vendere tantissimo.
Mercato auto: la direzione dell’Italia
Quale potrebbe essere a questo punto il futuro del settore automobilistico in Italia? Per prima cosa il nostro Paese non naviga di certo nell’oro e lo dimostra il fatto che il parco auto nostrano attualmente ha una media di 12,5 anni secondo i dati Acea. Certo non stiamo a livello della Grecia con i suoi 17,3 anni di media, ma diciamo pure che ci piazziamo a metà classifica. Tra i Paesi che hanno auto con più di 10 anni in circolazione però siamo al primo posto davanti la Germania.
L’Italia però è anche uno dei peggiori paesi in Europa per quanto concerne la vendita di auto elettriche con una quota di mercato che non arriva all’1%. A questo si aggiunge il costo del lavoro che è sempre più alto nel nostro Paese con una pressione fiscale ai massimi storici. Va da sé che tanti costruttori preferiscano non produrre vetture in un Paese che non le compra e che soprattutto ha un alto costo di manodopera. Quindi è probabile che qui in Italia, in futuro, restino solo i marchi di prestigio come Ferrari e Maserati, accompagnati da qualche modello FIAT particolarmente in voga nella vendite com’è attualmente la Panda.