Via le piste ciclabili dall’Italia? La situazione inizia a essere complessa nel nostro paese con tantissime polemiche sul web e non solo.
Diventa importante cercare di capire cosa sta accadendo con il cambio del nuovo Codice della Strada.
Le piste ciclabili sono da sempre uno dei punti di riferimento per chi si muove in bicicletta, nate per evitare di avere problemi in mezzo al traffico. Permettono infatti di far disimpegnare le persone in bici in maniera tranquilla senza entrare in confronto con automobili, moto e anche con i passanti. Una scelta dovuta ai continui incidenti che si verificano all’interno di questo variegato contesto.
Una rivolta ha portato gli amanti della bici a interrogarsi sulla necessità di prendere questa scelta. Sono molti quelli che si sono già pronunciati in maniera negativa, ma cosa è accaduto? Oggi vogliamo farvi capire più da vicino quali sono le novità legate a questa specifica e come vi dovete comportare per tutelarvi nelle vostre uscite quando vi muovete in bici. Un’altra novità rispetto a quella che ha scosso principalmente legata all’obbligatorietà di casco e assicurazione sui monopattini elettrici.
Via le piste ciclabili in Italia, ecco perché
L’urbanista Matteo Dondè ha parlato a Open, spiegando come a fare le spese soprattutto del testo approvato dal Parlamento siano gli utenti che si possono considerare deboli. Specificando anche che tra le misure più criticate in questo momento sono le multe da considerarsi non cumulabili.
Davanti al Senato hanno protestato molte persone per queste leggi con un cartellone, riportato da Open, che ha sicuramente creato dibattito e specificato “Stop al codice della strage”. A manifestare sono stati attivisti e familiari di vittime della strada che predicavano la riduzione della velocità dei mezzi pesanti.
Di fatto il nuovo Codice della strada specifica che conseguentemente saranno di meno le piste ciclabili. Le case avanzate, spazi dedicati a chi si sposta in bici davanti alla linea di arresto, si potranno realizzare solo ed esclusivamente sulle strade con un’unica corsia, cosa che obbligherà a ridurre il tutto.
Inoltre le corsie ciclabili, quelle che sono dipinte solamente per terra, non potranno essere più realizzate in mancanza dell’approvazione di un nuovo regolamento del ministero dei trasporti. Fabrizio Fasanella su Linkiesta specifica come sia stato introdotto il divieto di dare visibilità alle strade urbane ciclabili tramite segnaletica orizzontale. Si limita, di fatto, la possibilità di andare a dipingere sull’asfalto simboli di biciclette o limiti di velocità.