In Italia siamo pronti a dire addio ai monopattini elettrici, con una notizia che non può che turbare numerose persone in giro per lo stivale.
La decisione è sicuramente di quelle pronte a fare scalpore e che potrebbe avere delle conseguenze davvero particolari nel corso dei prossimi anni.
Abbiamo visto i monopattini elettrici invadere letteralmente il nostro paese, una mobilità sostenibile che ci ha permesso di fare dei passi da giganti per quanto riguarda soprattutto l’inquinamento ma anche per chi ha deciso così di risparmiare tempo, per il traffico, e soprattutto consumi economici dal punto di vista del denaro.
Una novità che però, fin da subito, non è stata accolta con piacere da tutti e ha portato a molte polemiche. Tra i primi a muoversi in una direzione stringente c’è sicuramente stato il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini che numerose volte ha parlato di chiudere la strada per questi veicoli mobili alzando l’attenzione dal punto di vista della salute per preservare le persone che vi viaggiavano sopra.
Ora il rischio però è quello di abbattere un settore e metterlo in ginocchio, senza nessuna possibilità di continuità. Andiamo a vedere il perché.
Addio ai monopattini elettrici, cosa accade in Italia
In Italia ci siamo svegliati con l’ufficialità di una legge che rivoluziona il mondo dei monopattini elettrici a cui potremmo essere presto costretti a dire addio molto presto. L’obbligo del nuovo Codice della Strada ci porta a vietare di fatto l’uso degli stessi senza casco e assicurazione con aumento di costi e difficoltà soprattutto per le società che fanno noleggio.
Diverse aziende hanno iniziato a polemizzare su questa legge, sottolineando che possa trattarsi della fine della loro attività. Con l’obbligo del casco e dell’assicurazione potrebbe essere molto più difficile poter noleggiare un monopattino in strada. Allo stesso tempo però c’è chi pensa che si tratti di una scelta intelligente per evitare incidenti e per salvare la vita di molte persone.
Purtroppo gli incidenti sono sempre più frequenti e basta leggere le pagine di cronaca per capirlo. Una rivoluzione simile a quella a cui abbiamo assistito una ventina di anni fa con i motorini anch’essi precedentemente utilizzati senza casco e di cui si diceva potessimo pagare dazio con la scomparsa. Cosa che non è avvenuta in un mondo che poi si è adeguato ai limiti di sicurezza utilizzando il casco in ogni situazione e rendendosi conto che questo strumento poteva salvare davvero milioni di vite.