Un’inaspettata battuta d’arresto colpisce il cuore dell’industria automobilistica americana. Jeep si ferma, lasciando basiti tutti gli appassionati
Negli ultimi anni, Jeep ha cavalcato l’onda del successo globale dei SUV, ampliando la propria gamma con modelli come la Renegade, la Compass e la Grand Cherokee. Quest’ultima, in particolare, ha ridefinito gli standard del lusso off-road, diventando un bestseller nel segmento dei SUV premium. La Wrangler, fedele erede spirituale della Jeep originale, ha continuato a incarnare lo spirito avventuroso del marchio, mantenendo un seguito di appassionati devoti al limite del fanatismo.
Ma anche i giganti possono inciampare. Improvvisamente, qualcosa sembra essersi inceppato nel motore ben oliato di Jeep. Le vendite, un tempo in costante ascesa, hanno iniziato a mostrare segni di rallentamento. I concessionari, abituati a vedere i loro piazzali svuotarsi rapidamente, si trovano ora di fronte a una situazione inaspettata.
Stop per Jeep: la decisione che nessuno si aspettava
Stellantis, il colosso automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA, ha preso una decisione che ha lasciato molti a bocca aperta: la sospensione temporanea della produzione di due dei suoi modelli più iconici e venduti negli Stati Uniti. Si tratta della Jeep Wrangler e della Grand Cherokee, veri e propri simboli dell’automobilismo americano. Questa mossa arriva in un momento particolarmente delicato per Stellantis. L’azienda si trova infatti ad affrontare livelli di inventario tra i più elevati del settore, accompagnati da un preoccupante calo delle vendite. Una situazione che ha creato non poche lamentele tra i concessionari, che si trovano a dover gestire piazzali sempre più pieni di veicoli invenduti.
Questa situazione non è passata inosservata agli occhi degli analisti di Wall Street, che da mesi mettono in relazione le elevate scorte di Stellantis con i prezzi più alti e una minore disponibilità di promozioni rispetto alla concorrenza. Alcuni rivenditori hanno espresso preoccupazione per le difficoltà nel far crescere il fatturato, trovandosi spesso con un surplus di modelli costosi o non più attuali.
Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha più volte sottolineato l’importanza di mantenere margini di profitto sani e di controllare i costi, soprattutto in vista dei massicci investimenti necessari per lo sviluppo dei veicoli elettrici. Tuttavia, questa strategia sembra aver avuto un impatto negativo sulle vendite: nei primi sei mesi dell’anno, le vendite di veicoli Stellantis negli Stati Uniti sono calate del 21%, in netto contrasto con il lieve incremento registrato dal settore automobilistico nel suo complesso.