Sei davvero sicuro di sapere tutto sul motociclista sudafricano Brad Binder? Secondo noi ti sbagli, c’è qualcosa che non ha mai rivelato.
Oggi vogliamo regalarvi una piccola panoramica su uno dei più grandi protagonisti della storia del motociclista, un ragazzo dotato di personalità e grande intelligenza.
Nato a Potchefstroom l’11 agosto del 1995 è partito sui kart a differenza di tanti altri, vedi Jorge Martin che invece prediligeva le minimoto da bambino. Aveva appena otto anni e presto avrebbe capito di essere più portato per le due. Lo capiamo nel 2005 quando passa alle due ruote riuscendo la scalata tra 50, 125 e 150 nel giro di pochi anni. Nel 2008, a tredici anni, debutta a livello internazionale scendendo in pista nell’Aprilia Superteens Series una competizione britannica popolata da quelli che poi sarebbero diventati campioni.
Nel 2009 corre nella Red Bull Rookies Cup riuscendo a raggiungere livelli di eccellenza negli anni successivi. Il primo motomondiale lo corre nel 2011 nella categoria 125 per l’Aprilia. Il primo e unico motomondiale vinto risale al 2016 quando conquista la Moto3 con la KTM, moto con la quale correrà dal 2017 in Moto2 e con la quale corre dal 2020 in MotoGp. Oggi è quarto e potrebbe pareggiare a fine anno la migliore posizione mai raggiunta in questa categoria nel 2023. Ma ora andiamo a vedere una cosa che sanno in pochi di lui.
Brad Binder, tutto quello che non sai
Ma cosa c’è che non sappiamo su Brad Binder? In pochi sanno che il pilota sudafricano ha un fratello che è un pilota motociclistico come lui. Si chiama Darryn Binder e anche lui viene considerato un buon talento. Questi ha tre anni in meno e corre con la Kalex ma in Moto2. Nel 2022 si vide premiare facendo il doppio salto dalla Moto3 alla MotoGp per disputare una stagione che dimostra come non fosse ancora pronto, chiude 24esimo.
Torna così in Moto2 e fa un po’ fatica, la paura è che si sia un po’ bruciato la carriera anche se ha molta strada davanti a lui e gli anni per poter crescere dal punto di vista professionale. Un percorso che gli auguriamo possa portarlo a crescere anche se i recenti successi del fratello lo hanno un po’ messo in ombra.
Va detto che comunque non sarebbe la prima volta che un pilota, dopo anni difficili, riesca a fare un esploit per dimostrare tutta la sua bravura.