Non possiamo che dire che Jorge Martin è il nuovo che avanza, protagonista di una crescita spaventosa. Questo però nessuno lo sa su di lui.
Una situazione molto interessante che coinvolge un ragazzo pronto a crescere ancora negli anni a seguire e a dare vita a una sfida non di poco conto contro il “nostro” Pecco Bagnaia.
Il suo debutto arriva nel 2015 in Moto3 dove dimostra di essere personaggio di straordinaria caratura. Ingaggiato da Mapfre Team Mahindra gli viene affidata una Mahindra MGP3O e curiosamente oltre a Juanfran Guevara nel suo team c’era anche Francesco Bagnaia che ora si trova di fronte a lui in una sfida incredibile che durerà per anni ancora.
Jorge ha gareggiato per 169 volte vincendo 18 gare con 59 podi e 1991 punti ottenuti oltre a 41 pole position e 15 giri veloci. Il successo è arrivato nel 2018 in Moto 3. Nelle ultime tre stagioni è salito agli oneri della Ducati in MotoGp dopo due noni posti. L’anno scorso è arrivato secondo proprio dietro Pecco.
A oggi manca solo una gara per chiudere il MotoMondiale con Jorge Martin che è in testa in prima posizione con 485 punti mentre Bagnaia si trova dietro a 461. Può accadere davvero di tutto anche se al momento lo spagnolo sogna di festeggiare.
C’è una cosa che non tutti sanno su Jorge Martin, pilota della Ducati classe 1998 amatissimo dal pubblico italiano. Ad appena otto anni questo ha iniziato a correre grazie alle minimoto, era già dunque appassionatissimo fin da quando era ancora un bambino. Addirittura nel 2012, a 14 anni, era arrivato a debuttare nella categoria durante la Red Bull Bookies Cup posizionandosi secondo nel 2013 e primo nel 2014.
Ma cosa sono le minimoto? Si tratta di modelli di motocicletta che possono circolare solo ed esclusivamente su circuiti o aree private perché sono sprovvisti di permesso di circolazione. Sono piccini e sebbene le possano guidare anche gli adulti sono maggiormente realizzati per i bambini.
Una minimoto classica pesa poco più di 20 kg con una lunghezza di 1 metro e un’altezza tra i 40 e i 60 cm. Sono dotate di due tipi di motori o quello da due tempi di 39 o 50 cm cubi e quelle a quattro tempi da 90 cm cubi. Una palestra che ha rappresentato qualcosa di molto importante per Martin verso un futuro che è stato veramente radioso e che gli ha permesso di raggiungere i risultati che vediamo oggi.
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