Le auto elettriche potrebbero subire un brusco stop in Italia. I motivi sono molteplici. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il mondo delle auto in questo momento si trova ad un bivio tra presente e futuro. I cambiamenti climatici del nostro pianeta stanno spingendo i governi di tutto il mondo a varare nuovi piani che tengono in maggiore considerazione l’ambiente. In particolare si è posta l’attenzione sull’auto e sulle sue emissioni. In Europa si è anche fissata una data, ovvero il 2035. Proprio qui casca il primo errore che molti fanno.
Si crede, infatti, che quella sia la data in cui l’Europa dirà definitivamente addio a benzina e diesel, ma non è proprio così. Nelle direttive dell’UE, infatti, c’è la volontà di stoppare la vendita di quelle auto che non garantiscono emissioni zero entro quella data. Ciò vuol dire che verrà fermata solo la vendita, ma non certamente la circolazione di queste vetture.
Auto elettriche: cosa succede in Italia
Non è tutto però perché in tanti erroneamente credono anche che l’Europa stia imponendo l’elettrico, ma non è così. Come abbiamo scritto poco sopra, l’idea è solo quella di vendere veicoli a zero emissioni, qualunque tecnologia permetta o meno questa cosa. Proprio per questo diversi costruttori si stanno lanciando anche sull’idrogeno ad esempio.
In Italia però la situazione continua ad andare a rilento e la deadline imposta dall’Europa potrebbe essere superata per svariate ragioni. Per prima cosa le auto elettriche, banalmente, stanno vendendo poco. A gennaio 2023, secondo i dati ACI, solo lo 0,6 del parco auto circolante nel nostro Paese era totalmente elettrico. Numeri bassi, che probabilmente si sono un po’ incrementati nel 2024 grazie ad alcuni incentivi.
I problemi però sono molteplici. Per prima cosa ci sono poche infrastrutture in Italia per la ricarica di questi veicoli. Il costo di queste auto è esoso e inoltre c’è una certa diffidenza che serpeggia nel nostro Paese su questa tecnologia. Di questo passo difficilmente l’Italia sarà pronta al grande salto nel 2035 e sarà costretta a procrastinare tale data. Infine, dato non certo banale, l’Italia, secondo un’analisi dell’ACEA, ha un parco auto che in media è di 12,5 anni, piazzandosi al 14° posto in Europa. Certo non siamo i peggiori, ma non è un dato incoraggiante per il futuro. Staremo a vedere, la partita è aperta. Intanto si studiano anche nuovi carburanti e tecnologie diverse.