La F1 ha regalato ancora spettacolo in Brasile, ma nelle ultime gare, sono emerse delle scomode verità. Alcuni piloti meritano di più.
Interlagos non si è smentita, confermandosi come una delle gare più difficili e probanti dell’intero mondiale di F1, specie in condizioni di pioggia, quando emerge la stoffa del vero campione. Max Verstappen ha dimostrato di essere di un’altra categoria, firmando la vittoria più bella della propria carriera, costruendo una strepitosa rimonta dalla 17esima posizione in griglia, come fece anche Kimi Raikkonen nel 2005 a Suzuka. Il campione del mondo ha chiuso il mondiale, umiliando il rivale Lando Norris, che dalla pole position avrebbe potuto, dal canto suo, riaprire la contesa iridata.
Verstappen è il padrone della F1, e lo sta dimostrando in un anno in cui la Red Bull è stata la macchina migliore solamente nelle prime tappe, per poi piombare in una crisi tecnica che non è stata ancora risolta. Le ultime gare, inoltre, hanno messo in mostra il grande talento di alcuni piloti, che non hanno però la possibilità di mostrare ciò che valgono, a causa di una serie di motivazioni. Andiamo ad analizzarle.
Nel mondiale di F1 odierno, il livello dei piloti è elevatissimo, con tanti giovani che sono pronti ad arrivare nel Circus a sparigliare le carte. Tuttavia, vi sono anche parecchi veterani che non sempre hanno avuto la possibilità di dimostrare il loro valore, principalmente a causa delle debolezze della loro auto. Questo è il caso di Esteban Ocon, strepitoso secondo in Brasile al volante dell’Alpine, un ragazzo che quando può sfruttare le situazioni favorevoli, non se lo fa ripetere due volte, come dimostrò anche nel 2021 in Ungheria, quando ottenne la sua prima ed unica vittoria in carriera.
Ocon dimostrò una certa stoffa anche ai tempi della Force India, ma sino a questo momento, non ha mai potuto guidare un’auto di vertice, ed è davvero un gran peccato. Un’altra situazione difficile da spiegare è quella di Carlos Sainz, destinato alla Williams in chiave 2025. Questo significa che lo spagnolo, almeno per alcuni anni, sparirà dal vertice della F1, condannato a lottare nelle retrovie pur avendo mostrato il proprio valore, in ultimo con il successo strepitoso di Città del Messico.
La Ferrari ha scelto di preferirgli un Lewis Hamilton ormai giunto alle soglie dei 40 anni, che nelle ultime gare, appare scostante e demotivato, anche per via di una Mercedes non certo irresistibile. Una citazione la merita anche Pierre Gasly, terzo in Brasile e vincitore a Monza nel 2020 con l’AlphaTauri, dallo scorso anno in Alpine. Per il francese è il secondo podio con il team di Enstone dopo quello di Zandvoort 2023, anche lì in condizioni di pioggia. Tanti, troppi piloti di valore non sono stati baciati dalla fortuna, e saranno costretti a soffrire ancora per parecchio tempo.
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