Nuova svolta sul fronte degli incentivi per l’acquisto di auto. Per gli italiani cambia tutto: adesso devi correre, o resti fregato.
Gli incentivi statali per l’acquisto di automobili anche per quest’anno sono andati esauriti in pochissime ore. Il governo Meloni anche per quest’anno ha confermato gli aiuti che già erano stati predisposti dal governo Draghi, e ancora una volta l’iniziativa è andata incontro alle esigenze dei cittadini, ma anche a quelli delle aziende e dell’ambiente.
Il sostegno dello stato è infatti una spinta importante per i numeri di vendita delle automobili, e facilitano il ricambio del parco macchine del nostro paese. I veicoli italiani sono tra i più vecchi (e inquinanti) al mondo, e grazie agli incentivi si aiutano i cittadini ad acquistare modelli più nuovi e sostenibili. Una vittoria per tutti, che in questi anni ha avuto un grande successo. Presto però le cose potrebbero cambiare: l’ultima decisione del governo rischia infatti di mettere la parola fine ai bonus statali.
I sindacati hanno lamentato un taglio superiore all’80% del fondo automotive. L’ultima manovra del governo costerà al settore, secondo quanto riportato da Repubblica, ben 4,6 miliardi, rispetto a quanto rimasto di quelli destinati dal governo Draghi, 8,7 miliardi. Questo taglio rischia di avere conseguenze incredibili sull’industria dei motori. Da questo fondo infatti dipendono anche gli incentivi statali destinati all’acquisto di auto, che questo corposo ribasso è destinato a fare sparire.
Con questa misura, questi non saranno più sostenibili. Già dal prossimo anno saranno annullati, e conti alla mano non torneranno nemmeno per gli anni avvenire. Dopo il taglio rimarrà infatti poco più di 1 miliardo fino al 2030 a disposizione, una cifra che rende impossibile ricavare i fondi da destinare ai bonus. Tutto quello che rimarrà, circa 200mila euro l’anno, verrà destinato a sostenere la filiera dell’auto e non ci sarà margine per altre misure in favore direttamente dei cittadini.
La notizia ha allarmato aziende e lavoratori dell’industria dei motori: la situazione del mercato europeo è infatti piuttosto complicata. La domanda sta attraversando un momento di calo, soprattutto per quanto riguarda l’elettrico. La paura è che, togliendo anche questo ulteriore supporto che rendeva i veicoli più accessibili per i cittadini, la situazione possa ulteriormente peggiorare e prendere una piega ancora peggiore per l’industria italiana.
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