Pirelli, lo stop definitivo è ufficiale. E’ una pessima notizia per l’Italia, ecco cosa sta succedendo
Pirelli è uno dei fiori all’occhiello dell’automotive, eccellenza del nostro paese grazie ad una leadership consolidata nel corso di oltre un secolo di storia ( l’azienda è stata fondata nel 1872 a Milano per poi arrivare sino ai giorni nostri). Il produttore italiano ha fornito pneumatici alle più grandi case automobilistiche del panorama internazionale.
Ultimamente però Pirelli è stata al centro delle cronache anche per quelle che sono le sue vicende societarie. Da tempo Sinochem detiene la maggioranza delle quote dell’azienda, ma alcuni cambiamenti dal punto di vista azionario avvenuti di recente hanno allarmato sul futuro de sul suo legame con il nostro paese.
Brembo lascia le quote di Pirelli
Brembo avrebbe infatti deciso di azzerare la sua partecipazione nel capitale di Pirelli, cedendo il 5,6% che deteneva per una cifra di circa 283 milioni. L’azienda italiana, specializzata nella produzione di impianti frenanti, secondo quanto riportato avrebbe dato incarico di vedere i 55,8 milioni di azioni Pirelli tramite procedura accelerata, indirizzata a investitori istituzionali (la cessione si è conclusa a 5,07 euro)
La notizia ha certamente destato dubbi su quello che è il futuro dell’azienda sulle prossime mosse di Sinochem. Da tempo si parla di possibile investimenti in Arabia Saudita del colosso, anche se ancora non sono arrivate conferme in questo senso. Non resta che aspettare e vedere quelli che saranno gli effetti di questo ribaltone e i piani futuri.
Quel che appare certo, per ora, è la fine del progetto di un “polo” tutto italiano di eccellenze per quanto riguarda la componentistica. Sin dall’ingresso di Brembo in Pirelli in molti avevano auspicato che le due aziende potessero unire le forze e creare un fronte comune che desse lustro all’automotive italiano. Il progetto ora sembra definitivamente naufragato, e l’addio di una delle “anime italiane” di Pirelli non è stato certo preso bene da molti appassionati.
Il tema della “delocalizzazione” di molte eccellenze italiane e dell’ingresso sempre più marcato di investitori stranieri nella struttura societaria delle grandi marche del nostro paese è stata al centro del dibattito negli ultimi anni, e mai come nell’ultimo periodo sta facendo discutere. Il timore di molti automobilisti è che, con l’addio di Brembo, anche l’identità di Pirelli finisca con il diventare ancora meno italiana e legata a quella che è la tradizione motoristica del nostro paese.