La famiglia Agnelli è pronta a conquistare anche il settore delle moto, non solo automobili: maxi investimento
La famiglia Agnelli è ovviamente legata a doppio filo al mondo delle automobili. In primis tramite la FIAT, il vero gioiello di famiglia che ha sancito l’inizio vero e proprio della loro secolare storia imprenditoriale, ma più di recente ovviamente anche tramite i marchi dell’universo Stellantis, che oltre all’azienda torinese comprendono brand come Jeep e Alfa Romeo, e poi ancora Citroen, Opel, Peugeot, Lancia e molti altri.
Senza dimenticare poi la Ferrari, rimasta fuori da Stellantis ma che, esattamente come il gruppo, è parte delle arrività controllate da Exor, holding sotto il controllo della famiglia Agnelli che gestisce anche gli altri interessi come la Juventus, la Iveco, la Philips, gli investimenti nel settore dell’editoria e molto altro.
Non tutti sanno però che gli investimenti nel settore dei motori di Exor e di John Elkann, amministratore delegato ed erede designato da Gianni Agnelli per la guida dell’impero di famiglia, non si sono limitati al settore delle automobili, ma si sono concentrati anche su quello delle moto.
La famiglia Agnelli investe sulle moto
John Elkann ha già dimostrato, come si vede dalla direzione presa dai brand del gruppo Stellantis, di vedere un futuro sostenibile e a zero emissioni per il mondo dei motori. Lo dimostrano i tanti investimenti sull’elettrico fatti dalle aziende della holding.
Non sorprende dunque che, anche per quanto riguarda i finanziamenti nel settore delle due ruote, Exor abbia deciso di puntare su questo tipo di motorizzazione. Il segmento delle moto elettriche ha ancora ampi margini di sviluppo e non è mai davvero riuscito a prendere il via sino a questo momento. Il margine di azione è dunque ancora tanto. Le operazioni passate della famiglia Agnelli dimostrano che anche Exor continua a credere fortemente nel futuro di questi progetti.
E’ di due anni fa la notizia di un maxi investimento da quasi 10 milioni di euro di Exor in Ultraviolette Automotive, start up indiana che ha convinto la holding con il progetto di un ciclomotore sostenibile, il modello F77, da produrre prima in patria e poi da commercializzare anche nel resto del mondo. Questo testimonia non solo l’attenzione di Exor al contesto internazionale, e in particolare all’esplosione di nuovi mercati come quello indiano su cui il gruppo non vuole farsi trovare preparato, ma anche le strategie a lungo termine e la lungimiranza nell’avere una rete di relazioni e una presenza sempre più forte a livello globale.