Dopo anni vissuti in MotoGP Valentino Rossi ha deciso di abbracciare le 4 ruote ed ora racconta cosa è successo di preciso in quel periodo.
Valentino Rossi dismessi i panni da pilota di MotoGP si è subito buttato a capofitto nel mondo delle auto. In questi anni l’ormai ex rider ha sempre rimarcato la sua voglia di passare alle 4 ruote una volta conclusa la sua esperienza con le 2 e così è stato. Ha prima corso con Audi e poi con BMW nel campionato Fanatec sempre insieme a Vincent Vosse. Il Dottore non è certo nuovo ad esperienze di questo genere.
Anni fa, infatti, quando era sulla cresta dell’onda in MotoGP, provò più volte la Ferrari F1 e l’idea, anche da parte della Rossa, era quella di portarlo in F1 e parcheggiarlo in un junior team come Minardi per poi portarlo in seguito nella squadra ufficiale. Un salto mortale che per qualche mese ha stuzzicato la mente del #46 che infine ha deciso di restare nel Motomondiale e continuare a vincere.
Valentino Rossi chiarisce perché ha scelto Vosse
Chi ha assistito a quei test racconta di un Valentino Rossi davvero molto veloce, vicino ai tempi dei piloti di F1. Il problema però era proprio questo, essere vicino, per quanto sia notevole, non basta. Tirare giù quegli ultimi decimi per portarsi alla pari dei big è forse l’impresa più complicata da compiere per un pilota. Il Dottore capendo che sarebbe stato un salto nel vuoto e che in MotoGP poteva ancora dare tanto decise alla fine di restare lì dove era.
Durante una lunga intervista rilasciata ai colleghi di Motorsport.com, Valentino Rossi ha così raccontato del suo approccio alle quattro ruote: “All’inizio l’idea era di correre nel rally. Poi ho capito che il rally è un’altra cosa. A me piace correre in pista, anche perché sono più bravo. Vosse mi è sembrato quello più appassionato. Lui è quello che ha creduto più in me come pilota di macchina, le altre case erano molto interessate ad avermi come personaggio, come Valentino Rossi, ma non avevano un’idea ben chiara su cosa si potesse fare. Con la Ferrari abbiamo parlato, ma non erano tanto interessati, avevano altri programmi”.