La Ferrari ha deciso: stop definitivo. Cambierà tutto, è la fine di un’era ed un passo decisivo per l’azienda.
L’industria dei motori, ormai è noto, si muove a grandi passi verso la sostenibilità e un futuro a zero emissioni. E’ innegabile, però, che per alcuni marchi la transizione elettrica sia più insidiosa che per altri. Prendiamo la Ferrari, per esempio. Le auto di Maranello sono probabilmente quanto di più vicino alla perfezione si possa vedere in ambito motoristico.
Molto del loro fascino però è certamente legato a prestazioni folli, velocità supersoniche e all’inconfondibile “rombo del motore” che ha reso leggendari questi bolidi. Riuscire a mantenere la propria identità e i propri punti di forza anche con l’elettrico “silenzioso” e meno esaltante dal punto di vista delle performance (anche se questa concezione è stata poi smentita a più riprese) e convincere i puristi più scettici è una missione quanto mai difficile, ma l’azienda sembra pronta a coglierla senza alcun timore.
Ferrari ha già investito sull’ibrido, è attualmente al lavoro sul primo modello totalmente elettrico dell’azienda e qualche tempo fa ha inaugurato l’e-building che sarà la “casa” delle nuove tecnologie. Il messaggio, insomma, è chiaro: la strada verso la sostenibilità è tracciata e non si torna indietro.
Questa nuova filosofia orientata alla tutela dell’ambiente non riguarda solo la motorizzazione dei veicoli: anche l’intero processo produttivo e ogni aspetto dell’azienda sono stati rivisti in modo tale da impattare il meno possibile sul nostro ecosistema. Per aggiungere un altro importante tassello verso questa direzione la casa automobilistica ha deciso di salutare una parte della sua storia.
Nella sede di Maranello si è infatti ufficialmente fermato l’impianto di trigenerazione che dal 2009 si è occupato della produzione di energia elettrica, termica e frigorifera, con il fine di ridurre il consumo di gas metano. Questo proprio in virtù della decisione dell’azienda di investire maggiormente su fonti energetiche rinnovabili.
L’azienda raddoppierà gli impianti fotovoltaici, e ha ristrutturato gli impianti energetici in modo da essere più sostenibili ed efficienti. Questa decisione è un altro tassello importante di questo percorso. Grazie a questo si avrà il 60% in meno delle emissioni di CO2 di Scopo 1 e 2, e il 70% in meno di consumo di gas metano. La casa del Cavallino ha addirittura bruciato i tempi anticipando la chiusura dell’impianto di trigenerazione, che inizialmente era prevista tra mesi. Ferrari, insomma, corre verso il futuro.
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