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Mobilità

Volkswagen, crisi senza fine: ufficiale la decisione, insorgono i lavoratori

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Michelangelo Loriga

La situazione in casa Volkswagen si fa più nera che mai. Crisi ufficializzata dai dirigenti e licenziamenti in vista.

Il preoccupante momento storico del marchio tedesco può avere ricadute anche sul settore dell’automotive italiano. Al momento, però, la situazione di crisi della Volkswagen sta destando apprensione specialmente negli operai tedeschi, i quali stanno affrontando le decisioni prese dai dirigenti con molta ansia per le prospettive future del loro lavoro.

Volkswagen, operai preoccupati per i licenziamenti (Ansa) – Bicizen.it

La crisi, ormai, è stata ufficializzata anche da parte del CEO Oliver Blume, il quale, però, ha recentemente cercato di tranquillizzare tutti scongiurando licenziamenti di massa. La pandemia e la tentata ripresa economica che ne è emersa, insieme alla concorrenza cinese e al forte crollo delle vendite di auto elettriche, oltre che ai pochi incentivi per quest’ultimo settore stanziati dal governo tedesco, hanno messo in ginocchio il colosso tedesco.

Ora, però, è arrivata anche la rescissione di alcuni accordi stipulati con i sindacati, come quello che prevede il blocco dei licenziamenti fino al 2029 all’interno di 6 stabilimenti tedeschi, fatto che sta allarmando sempre di più i tanti dipendenti dell’azienda. Il futuro di molte famiglie di cui un componente collabora con la Volkswagen è sempre più in bilico. In Italia, invece, al momento sono i fornitori del marchio a poter avere ripercussioni per ciò che sta succedendo. La situazione è in divenire e giorno dopo giorno ci sono sempre più notizie in merito a questa situazione che stanno facendo molto scalpore a livello mediatico.

Volkswagen, la luce in fondo al tunnel sembra allontanarsi

Per quanto Oliver Blume abbia tentato di rasserenare un po’ gli operai in forte apprensione per ciò che sta avvenendo, la situazione sta versando in acque sempre più profonde. A schierarsi dalla parte di tutti i dipendenti della Volkswagen ci sono, come al solito, i sindacati, pronti a dar battaglia pur di difendere i posti di lavoro di tutti.

Volkswagen, Blume e gli accordi sindacali (Ansa) – Bicizen.it

L’idea dell’IG Metall, sigla con cui la Volkswagen ha rescisso una serie di contratti, è quella di far adottare all’azienda una politica riguardante la riduzione della settimana lavorativa a soli quattro giorni. Questo tipo di alternativa deriva da una campagna che viene portata avanti sin dagli anni ’90 e che consentirebbe una drastica riduzione dei costi di lavoro.

In bilico, al momento, ci sono un paio di stabilimenti in Germania e pur se Blume ha recentemente escluso tagli drastici, la situazione in divenire appare essere molto preoccupante. Il responsabile delle risorse umane dell’azienda tedesca, Gunnar Kilian, ha affermato che la rescissione degli accordi sindacali punta a ridurre i costi del lavoro in Germani, così da poter rendere la Volkswagen più competitiva (Fonte: Hdmotori.it).

Questa mossa della dirigenza, però, non è affatto piaciuta ai sindacati e a parlare di ciò è stata anche Daniela Cavallo, ossia membro di sorveglianza e rappresentante dei dipendenti della Volkswagen: “Questo attacco ai nostri posti di lavoro è storico. Ci opporremo con fierezza e con noi non ci saranno licenziamenti” (Fonte: Hdmotori.it). La metà dei seggi all’interno del consiglio di sorveglianza del marchio di Wolfsburg è occupato da parte di rappresentanti dei lavoratori e ciò rende più difficile far passare i tagli in confronto ad altre aziende. In più, gli organismi sindacali sono sostenuti dallo stato tedesco della Bassa Sassonia, il quale detiene il 20% della quota societaria di Volkswagen.

Michelangelo Loriga

Michelangelo Loriga, esperto di Storia, politica (italiana e internazionale) e letteratura; appassionato di arte, sport e motori. Laureato in Scienze storiche del territorio e per la cooperazione internazionale all'Università di Roma Tre.

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