Incredibile dato riguardante i prezzi della benzina. Ora sono scesi come il periodo di pre-allarme, ma in Italia scoppia la polemica.
Nel 2022, le interruzioni nelle catene di approvvigionamento per il Covid-19, la guerra fra Russia e Ucraina e la forte inflazione generale avevano portato a un aumento dei prezzi della benzina eclatante. In Italia, a marzo di quell’anno, era arrivata a costare ben 2,184 euro al litro, mentre per il diesel il suo massimo nello stesso mese era arrivato a essere di 2,154 euro. Numeri che avevano fatto venire le vertigini a tutti gli italiani e, nonostante la situazione globale sembra essere un po’ migliorata, continuano le forti polemiche in merito a ciò che sta succedendo.
Si fa fatica a pensare che i prezzi possano scendere come nel periodo di pre-allarme, eppure in tutta Europa ciò sta succedendo. In Francia, ad esempio, la benzina ora costa solo 1,60 euro al litro in diverse aree del Paese, fatto che riporta tutti al periodo antecedente al 2022. Al momento, invece, pur se in Italia la situazione è migliorata, non è avvenuto così tanto come ci si aspettava.
Le politiche ambientali e le tasse che ne derivano, specie per andare a colpire i carburanti fossili, sono un ulteriore motivo per cui i prezzi della benzina stentano a scendere. I media e i cittadini si stanno preoccupando particolarmente per il fatto che non si riesce a fare una retromarcia e tornare in Italia ai tempi del pre-allarme, ma qualcosa potrebbe cambiare da un momento all’altro.
Il trend di calo dei prezzi della benzina è costante e un miglioramento a livello generale si sta attestando per tutta l’Europa. Ci siamo allontanati di molto da quelli che nel 2022 avevano messo in ginocchio il Paese, specie chi con un mezzo di trasporto ci lavorava.
Anche in Francia si era arrivati a un costo medio del gasolio che era schizzato alle stelle, 2,14 euro al litro. In quel caso, il Governo fu obbligato a metter mano alla gestione delle accise, tagliando di netto i costi.
Ma il 2024 sembra essere favorevole a una diminuzione netta dei prezzi, specie grazie al rallentamento della domanda, all’aumento della produzione del petrolio (soprattutto da parte di Paesi come gli Stati Uniti), al miglioramento delle forniture, ma anche delle catene di approvvigionamento, e, infine, grazie alle politiche energetiche attuate a livello internazionale.
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