La volontà del colosso è quella di produrre delle auto capaci di registrare tutto. Il dibattito sul tema sta divenendo più vivido che mai.
Siamo nell’era del grande fratello, visto che le telecamere sono ormai posizionate in gran parte delle zone situate nelle nostre città. Ora, però, anche un colosso delle auto vuole montarle sui mezzi che andrà a produrre, così da poter registrare ogni tipo di attività che può avvenire intorno a esse quando si trovano in strada.
Il libro 1984 di George Orwell sembra essere più attuale che mai, visto che nel contesto da lui descritto i televisori e le telecamere erano presenti ovunque. Lo strepitoso scrittore indiano di origini inglesi evidenziava come tramite questi strumenti iper-tecnologici fosse possibile per i partiti al potere controllare ogni minima movenza e parola dei cittadini. “Il Grande fratello vi guarda”, affermava il suo slogan, puntando il dito su questo sistema che andava a intaccare la privacy di chi viveva in città.
Tutt’ora questa discussione in merito alle telecamere situate nei centri urbani è alquanto aperta, come lo è quella in merito a questi strumenti utilizzati all’interno dei veicoli per poter registrare ogni dinamica che avviene attorno a essi. Tale discorso, però, sembra non interessare ad alcuni colossi come Tesla, che con la sua dashcam registra ciò che succede sia dentro che all’esterno dell’abitacolo. Ora, però, anche la Toyota ha in mente qualcosa del genere e ciò ha sollevato già diverse polemiche in merito a questo tema.
L’idea emersa da un nuovo sistema brevettato da parte della Toyota è quella di poter aiutare le autorità ad affrontare dei problemi di tipo ambientale e strutturale in strada. Inoltre, secondo i dirigenti dell’azienda giapponese, le registrazioni potranno aiutare a far emergere la verità in merito agli incidenti che le telecamere riusciranno a catturare.
Ma non finisce qui, giacché il brevetto della Toyota, intitolato Transport dangerous driving reporting, prevede anche una connessione di tipo blockchain con altri mezzi in circolazione. In tal modo, le varie auto in circolazione possono scambiarsi dati determinanti per poter informare le autorità in merito a come siano sorte le problematiche che hanno portato agli incidenti, giacché li hanno registrati da ogni angolazione.
Di fatto, l’idea è quella di montare le telecamere su più mezzi possibili e in ogni lato o angolo di essi. Toyota raggruppa ogni fattore che può portare a una collisione all’interno di una categoria chiamata Situazioni pericolose di guida, tra cui spiccano la segnaletica, la scarsa visibilità, la progettazione stradale errata, gli alberi e i fulmini. Una volta appresi questi dati, le autorità potrebbero essere in grado di prevenire il problema ed evitare ulteriori collisioni.
Al momento, il progetto è ambizioso, ma di difficilissima attuazione. I costi sarebbero molto inferiori in confronto al montaggio delle attuali unità LIDAR presenti sulle auto a guida autonoma. Non è chiaro, però, quando e se sarà possibile ciò, visto l’imponente numero di telecamere necessarie a tale scopo. Certamente, però, nell’arco di 10 anni si potrebbero fare dei passi in avanti in tal senso, pur se facendo la massima attenzione alla privacy dei cittadini in strada.
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