Stellantis, produzione dimezzata: scoppia l’allarme, lavoratori in ansia

Stellantis, adesso la produzione è dimezzata. Scoppia l’allarme per molti lavoratori, ecco cosa sta succedendo.

Almeno ad oggi, considerare positivo il 2024 per il Gruppo Stellantis è davvero complesso. Al di là del calo di vendite di automobili elettriche, che ha colpito un po’ tutti quanti i costruttori europei e non a causa di un trend di mercato poco incline alla crescita di queste auto. Ora il brand italo-francese si è trovato a dover affrontare una serie di situazioni tutt’altro che positive.

stellantis produzione dimezzata
Stellantis, produzione dimezzata (bicizen.it)

Basti considerare le polemiche e i botta e risposta avuti con il governo italiano negli ultimi mesi, al sequestro delle Fiat Topolino al porto di Livorno, ma anche a ciò che ha portato al cambio nome per l’Alfa Romeo Milano (adesso Junior).

E poi, come dimenticare la questione degli impianti italiani, più tesa che mai. Nelle ultime ore, infatti, purtroppo si sono registrate novità non propriamente positive sotto questo punto di vista.

Stellantis, ancora problemi con gli impianti: i dettagli

Ciò a cui faremo riferimento oggi è la situazione dello stabilimento Stellantis Cassino, che è evidentemente fermo. Sono stati prolungati i giorni di assenza dal lavoro per gli operai, che dopo un inizio d’anno tutt’altro che positivo speravano in un fine 2024 migliore e meno teso. Considerando il recente corso degli eventi, non stupisce quindi che la UILM di Frosinone abbia espresso preoccupazioni riguardo alla possibile delocalizzazione delle attività da Cassino.

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Stellantis, a Cassino situazione preoccupante (bicizen.it – Ansa)

E non è tutto, perché la Fiom ha già fatto presente che ci sono non poche difficoltà per un’altra azienda collegata e che sarebbe pronta a richiedere i contratti di solidarietà. Insomma, la situazione è la seguente; a Cassino è tutto bloccato per la mancanza di ordini, e in più circa 3.000 persone sono ferme in questo momento. Ciò, come se non fosse abbastanza il quadro evidenziato nelle righe precedenti, mette pure in grande difficoltà i fornitori dell’impianto, e tanti posti di lavoro purtroppo iniziano a vacillare prepotentemente.

Teoricamente, a Cassino si riaprirà il 16 settembre, e ciò significa che gli operai arriveranno almeno a 47 giorni consecutivi senza aver potuto presenziare al lavoro. La speranza è chiaramente che il prolungamento non si allarghi di altri giorni ancora, se non peggio. La scarsa produttività è evidenziata anche dalle statistiche: nel 2023 furono prodotte 25.940 auto nel primo semestre, mentre nello stesso periodo del 2024 la produzione è scesa a 15.900 vetture (39% in meno rispetto allo scorso anno). La situazione è quindi estremamente delicata, possiamo solamente sperare che qualcosa cambi il più in fretta possibile.

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