Sembra una cosa assurda eppure il mondo delle automobili è sempre più cosa da donne rispetto che da uomini. Nessuno si aspetta il vero motivo di questo.
Siamo abituati a vedere, nella modernità, più uomini parlare di quattro ruote eppure le donne hanno diversi primati che non tutti conoscono.
Oggi vi portiamo al centro della storia delle macchine, con un argomento molto simpatico e in un certo senso divertente. Nonostante questo il mondo è cambiato molto dal momento di questo episodio e oggi sembra che il mondo dei motori sia solo ed esclusivamente ad appannaggio del genere maschile.
Eppure ve lo abbiamo fatto vedere negli scorsi giorni che sono tantissime le donne vip che hanno splendide automobili, dei mezzi che possono fare la differenza quando partono in progressione e che costano anche moltissimi soldi. Non ci riferiamo però al paragone tra chi ha le auto più belle e/o costose, piuttosto affrontiamo un discorso differente legato più all’importanza di alcuni aspetti fondamentali proprio per le nostre care quattro ruote.
Andiamo a scoprire tutto più da vicini.
Non tutti sanno che la prima persona che ha viaggiato in un’automobile fu una donna, si tratta della signora Bertha Ringer Benz, la moglie dell’inventore, questa partì improvvisamente il 5 agosto del 1888 con i suoi due figli arrivando a percorrere quasi 200 km.
Nata a Pforzheim il 3 maggio del 1849 mantiene questo clamoroso record a bordo di una Benz Patent-Motorwagen e tutto il mondo la considera una pioniera, tanto che nel 2016 è stato deciso di inserire la sua figura all’interno dell’Automotive Hall of Fame. Il padre era un falegname e la sua famiglia era decisamente facoltosa.
Conobbe Karl Benz il 27 giugno del 1869 quando i due si incrociarono durante un’escursione che aveva organizzato il club “Eintracht”. L’uomo era un ingegnere che non aveva un soldo e fondò la sua fortuna al fianco della donna conosciuta sulla carrozza di famiglia. Proprio in quel primo incontro, leggenda racconta, iniziò a raccontare alla ragazza la sua idea di una carrozza che si muovesse senza cavalli, facendo capire la sua idea di un prototipo di autovettura.
La donna fu parte attiva dell’invenzione della prima auto, si dice isolando fili e inventando pastiglie di pelle del freno a supporto di quelle già presenti in legno fornendo anche maggiore sicurezza a questo prototipo. Non potè all’epoca però ottenere brevetti perché sposata e questi andarono tutti a suo marito.
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