La decisione del colosso delle auto di tagliare la produzione ha mandato nel panico gli operai. Una stangata difficile da affrontare.
Le dinamiche del mercato sono in continuo mutamento e proprio per questo motivo non è facile rispettare la pianificazione che alcuni dirigenti d’azienda preparano anticipatamente. Questa volta, a rimanere vittima di un calo nel numero di vendite di alcune auto sono stati gli operai di un colosso del settore. Il taglio alla produzione li preoccupa e non poteva essere altrimenti, vista l’inaspettata difficoltà che si sono trovati ad affrontare.
A dare il via a questa difficile situazione in casa Nissan è stata la diminuzione di domanda da parte degli acquirenti statunitensi. Ciò ha provocato un effetto negativo sulle sorti dell’azienda, che ha deciso di diminuire la produzione dei suoi modelli. Uno su tutti, però, subirà un imponente taglio di produzione, ma purtroppo era proprio il modello su cui tanto i dirigenti avevano puntato.
Ciò, però, non andrà a influire sui progetti ambiziosi del colosso nipponico, visto che per i prossimi tre anni ha promesso di poter allargare la propria gamma con 30 nuovi esemplari. A subire tutte queste dinamiche sono, come spesso accade, gli operai, obbligati a diminuire le ore di lavoro e, quindi, a veder diminuire il loro stipendio.
Taglio alla produzione, gli operai della casa automobilistica costretti a lavorare di meno
Il calo della produzione è inevitabile, un terzo dei veicoli che dovevano andare in lavorazione non saranno prodotti. Gli operai subiranno una netta diminuzione delle ore di lavoro da svolgere all’interno dello stabilimento, passando dalle 8 ore giornaliere, a cui erano abituati, a poco più di 7 ore quotidiane.
Il taglio alla produzione che sta affrontando la Nissan ha mandato in crisi i suoi operai, i quali vedranno drasticamente diminuire il loro stipendio. L’impianto in cui avverrà questo ridimensionamento sarà quello giapponese di Kyushu, situato nella parte sud-ovest del Paese nipponico. A lanciare l’indiscrezione è stata la testa Reuters, che ha citato due persone a conoscenza dei fatti.
A farne le spese saranno diversi modelli, ma quello che subirà particolarmente l’effetto della mancanza di domanda sarà il Suv di punta del marchio, il Rogue. Si stima che a Kyushu verranno assemblati circa 10 mila esemplari del Suv, a fronte dei 25 mila che ora la casa nipponica prevede di produrre all’interno dello stabilimento.