La Royal Enfield è in sempre più evidente fase di sviluppo e lo dimostra non solo con la splendida Guerrilla 450.
Ormai il mondo delle moto sta evolvendo sempre di più e lo si evince da come si stiano lanciando diversi eccezionali marchi. La Royal Enfield sta vivendo un nuovo periodo d’oro per la propria storia, con tanti modelli straordinari che ricordano moltissimo il mito della Harley Davidson.
Lo si vede per esempio con il lancio sul mercato della Royal Enfield Guerrilla 450, una naked che si mostra con una lunghezza da 215 cm, una larghezza da 83 cm e un’altezza da 113 cm, con un peso di 173 kg. Il motore che monta internamente è un monocilindrico da 452 di cilindrata e che eroga un massimo di 40 cavalli, con il prezzo di partenza che è di soli 5340 Euro.
Il marchio anglo-indiano però non vuole mettere in difficoltà solo i clienti di solito avvezzi alla casa di Milwaukee, ma anche Triumph e Ducati sono messe sempre di più alle strette. La casa britannica e quella italiana hanno dato vita in questi anni a diverse scrambler di eccellente livello, ma nessuno avrebbe mai immaginato che anche la Royal Enfield si lanciasse in un simile progetto.
Royal Enfield Bear 650: la super scrambler
Ormai è depositato ufficialmente il brevetto che permette così alla Royal Enfield di apporre il proprio nome in modo definitivo sulla nuova mitica scrambler: la Bear 650. Si tratta di un modello altamente appariscente, con questo modello che prova a ricalcare le caratteristiche della mitica Modern Classic in pieno stile Triumph.
Da un punto di vista motoristico si tratta di una prosecuzione con il recente passato che si è rivelato vincente in casa Royal Enfield. Questa moto monta infatti un bicilindrico da 648 di cilindrata che ha modo di erogare un massimo di 47 cavalli, il che permette così di essere un modello adatto anche per coloro che hanno la patente A2.
Ottime le dimensioni di questo modello, con una sella piatta che permette così di garantire stabilità e comfort ai biker. Da un punto di vista della sicurezza i due dischi dell’impianto frenante sono controllati dall’ABS, con tanti di pinza assiale e la presenza di due pistoncini sull’avantreno. La scrambler in questione punta così a mettere in crisi anche quei mitici progetti di Ducati e di Triumph, con la Bear 650 che punta a essere la grande innovazione della fine del 2024.