I colossi delle automobili mandano l’avvertimento ai clienti per la messa in sicurezza dei veicoli: chi possiede questi modelli deve prestare grande attenzione.
Mai trascurare gli avvisi e i richiami che formulano le aziende produttrici di veicoli, poiché in molti casi la situazione può generare dei pericoli seri alla nostra incolumità. La sicurezza è alla base del progetto di una vettura, che sia a quattro o anche a due ruote.
Perciò dopo i messaggi lanciati qualche settimana da da Volkswagen e Nissan, si rivive un incubo relativo all’azienda Takata, che per molti anni è stata il grande punto di riferimento per l’industria automobilistica. Si tratta dell’impresa che fornisce airbag, che contengono generatori di gas, i quali hanno evidenziato dei pericolosi difetti. A causa dell’invecchiamento del prodotto e della sua usura, incentivata da calore e umidità, automobilisti e passeggeri potrebbero finire in pericolo, al verificarsi di un incidente. Secondo quanto si legge nel comunicato diramato, la causa scatenante sarebbe relativa proprio “all’età dei veicoli dotati di gonfiatosi di airbag Takata difettosi”.
Alcuni frammenti metallici, al momento dell’attivazione del sistema di sicurezza, potrebbero fuoriuscire, causando lesioni più o meno gravi. A tal proposito, la Volkswagen ha messo a disposizione dei clienti un motore di ricerca per capire se il proprio veicolo sia o meno coinvolto. Basta inserire il numero del telaio per saperlo. Nel caso dell’Italia, gli airbag Takata si trovano sulle auto prodotte dal 2005 al 2018. La Nissan dal proprio canto ha invitato i proprietari di circa 84mila veicoli a smettere di guidarli perché i gonfiatori degli airbag Takata hanno un rischio maggiore di esplodere, in caso di incidente.
Nissan si è riferita in particolare alla Sentra prodotta dal 2002 al 2006 e ad alcuni SUV Pathfinder messi sul mercato dal 2002 al 2004 nonché i SUV Infiniti QX4 del 2002 e 2003 e le Citroen C3 e Ds3. Anche in questo caso sarà possibile effettuare una ricerca attraverso il sito per approfondire il modello. Questo allarme ha diffuso una grande preoccupazione, anche perché la procedura e lista d’attesa per la sostituzione dell’airbag non è una pratica comoda né veloce, oltre al fatto che le medesime aziende sono chiamate a sostenere costi non indifferenti.
Per la precisione a creare il problema sarebbe un gas difettoso, ovvero il nitrato d’ammonio, più economico del tetrazolo. Se è presente nell’airbag, all’attivarsi si raggiungerebbe una pressione piuttosto alta che, attraverso lo scoppio, può provocare anche l’esplosione di pezzi di metallo. Già nel 2004 si era generata l’allerta intorno alla manipolazione dei dati dei test di questi airbag, ma i veri problemi sono accaduti nel 2008 e si sono trascinati sino ai giorni nostri.
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