Il gruppo Stellantis è in crisi nera, ed ora arrivano degli annunci che preoccupano e non poco. Ecco gli scenari possibili.
Non ci sono belle notizie per il gruppo Stellantis, che continua ad annaspare in una crisi che appare senza fine. Come al solito, dopo i primi sei mesi dell’anno si tirano le somme di quelli che sono i risultati del semestre, dal quale la holding multinazionale olandese esce con le ossa rotte. I ricavi sono pari ad 85 miliardi di euro, in calo del 14% su base annua, andando ad effettuare un confronto diretto con lo scorso anno, ma c’è molto di più.
Infatti, l’utile netto è crollato a 5,6 miliardi di euro, facendo segnare un drammatico -48%, numeri che testimoniano un vero e proprio disastro finanziario. Secondo il bilancio che è stato reso noto, anche il margine operativo è in forte discesa allo stato attuale delle cose, e Stellantis sta iniziando a considerare l’ipotesi di ridurre il numero dei marchi di cui è proprietaria. Si annuncia anche un addio illustre alla controllata di John Elkann.
Che per Stellantis fosse un periodo duro lo si poteva immaginare, ma in pochi avrebbero potuto scommettere su un bilancio in rosso come quello attuale. Ebbene, il CEO Carlos Tavares ha fatto sapere che alcuni marchi potrebbero essere ceduti, ed ovviamente, si riferisce a quelli che non risultano redditizi. Al giorno d’oggi, sono 15 i marchi che fanno parte del colosso automobilistico, con la cinese Leapmotor che si è aggiunta agli altri da poche settimane.
Viste quelle che sono le voci degli ultimi mesi, la Maserati è candidata ad uscire da Stellantis, e potrebbe tornare sotto il controllo della Ferrari. Già dal 1997 al 2005, quando il Cavallino era sotto la guida del presidente Luca Cordero di Montezemolo, la casa del Tridente fu controllata da Maranello, ed il manager bolognese fu per diversi anni charmain anche della Maserati, con dei risultati che furono di altissimo livello.
Il sogno è quello di rivedere la Maserati ai livelli che merita, distaccandosi dalla follia elettrica di Stellantis che ha fatto lievitare i costi e riducendo all’osso la gamma, così come il numero delle vendite. Tavares ha fatto capire che anche altri marchi potrebbero essere tagliati dalla holding, ma per il momento, non ci sono indiscrezioni su quali possano essere. Nelle prossime settimane avremo maggiori notizie in tal senso.
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