Non poteva utilizzare la bici in modo peggiore: c’entra la violenza sulle donne

La violenza sulle donne continua a essere, purtroppo, argomento molto battuto nei giornali italiani. Stavolta però non pensavamo potesse tornare utile una bicicletta. 

Questo episodio di violenza urbana mostra come sia possibile anche trasformare un mezzo di locomozione straordinario in strumento di aggressione e di grande dolore.

Aggredito in bici
Aggressione bicicletta (Bicizen.it)

Per tutti gli appassionati di biciclette questo è un affronto, un duro colpo che dimostra come in questo caso ci sia stata volontà di fare male sia fisicamente che a livello umano. E che si sia deciso di utilizzare una bicicletta per farlo è solo un’aggravante che non ci aspettavamo.

Di solito la bici è uno strumento perfetto che permette di fare attività fisica e dunque di stare meglio a livello di salute. Inoltre questa situazione ci regala la possibilità di risparmiare nei nostri spostamenti visto che non c’è bisogno di carburante per alimentare la due ruote. Senza dimenticare l’impatto positivo a livello ambientale, visto che le bici, comprese quelle elettriche, non emettono sostanze dannose per l’atmosfera.

Eppure c’è chi è riuscito con un gesto a rovinare anche questo straordinario mezzo e a farlo diventare protagonista di episodi incresciosi.

Le bici e la violenza che ne deriva

Siamo a Ferrara dove la Procura ha emesso un provvedimento di fermo per un ventenne grazie anche all’utilizzo delle telecamere a circuito chiuso che circondano la cittadina.

Sul giovane pesa l’accusa di essere aggressore sessuale seriale, visto che tra la fine di giugno e la prima settimana di luglio è stato accusato di tre episodi di violenza sessuale ai danni di donne. Queste venivano avvicinate tutte allo stesso modo, con il ragazzo in sella a una bicicletta che si avvicinava per toccarle e poi scappare rapidamente.

Aggressione bicicletta
Bici aggressione (Bicizen.it)

Il provvedimento va a fare riferimento a una serie di indagini della squadra mobile della questura e tutto è partito da una denuncia di una ventenne lo scorso 19 giugno in via Rampari San Paolo. Le immagini che circolano su internet lasciano interdetti e sicuramente sono qualcosa che non avremmo mai voluto vedere.

La premeditazione del gesto è legata al fatto che questo uomo di colore, non è noto di che origine, si presentava con un cappuccio calzato per evitare di farsi riconoscere in volto dalle telecamere. Sicuramente saranno poi gli inquirenti a stabilire la pena che dovrà pagare per un atto assolutamente deprecabile. La notizia è finita su tutti i giornali.

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