Le e-Bike sono cresciute sempre di più sul mercato in questi ultimi anni e ora c’è un modello che rivoluziona l’autonomia.
L’elettrico si sta imponendo come il futuro della mobilità e ormai non si parla più solamente di automobili e di moto. Si è entrati nell’ottica che per migliorare il nostro pianeta sia necessario fare sì che si sviluppi anche un nuovo concetto di mobilità interna, con una serie di nuovi mezzi a impatto zero e allo stesso tempo pratici e comodi da usare.
Questo dunque ha permesso di vedere lo sviluppo sempre più costante in questi anni delle e-Bike, con il concetto di bici elettrica che ormai piace moltissimo, soprattutto perché permette di muoversi rapidamente e allo stesso tempo effettuare del sano esercizio fisico. Un binomio che dunque ha conquistato la maggior parte dei cittadini che ormai vede in questa mobilità il futuro.
Sono diversi però gli aspetti che devono essere perfezionati nel momento in cui si parla di bici elettriche. Un esempio infatti è legato all’autonomia, con questi modelli che purtroppo dopo pochi chilometri necessitano di una ricarica, ma ora sta per giungere in Italia una delle più grandi rivoluzioni mai viste prima, la quale renderà ancora più richiesta la realtà delle e-Bike.
Taiyo Yuden Feremo: la e-Bike “infinita” dal Giappone
Il Giappone si sa che è sempre stato all’avanguardia per quanto concerne la produzione di mezzi tecnologici e innovativi, tanto è vero che di recente è nata una splendida e-Bike rivoluzionaria. Si tratta della Taiyo Yuden Feremo, con il termine che in questo caso si rifà alla sigla “Future Energy REcycling system for MObility”.
La Nidec ha progettato il motore che si trova nel mozzo della ruota anteriore, con il propulsore in questione che ha modo di generare il 30% in più della potenza rigenerativa rispetto alle altre e-Bike. A quanto pare, la Taiyo Yuden ha affermato che, nel momento in cui si utilizzerà questa bici elettrica in modalità Eco, ecco che sarà in grado di rimanere in strada per ben 1000 km con una sola ricarica.
Un valore che ha davvero dell’incredibile e che per molti sembrava davvero impensabile. La batteria infatti lavora a stretto contatto con il motore, tanto è vero che il 50% dell’energia che si può recuperare deriva proprio dalla spinta di chi è alla guida. Per ora è solo un prototipo, e anche il termine Feremo è provvisorio, ma non vi è dubbio alcuno sul fatto che questa e-Bike sarà in grado di imporsi come poche altre sul mercato.