Incredibile scelta commerciale in casa Dacia con la bestseller romena messa all’angolo per via di incomprensibili strategie aziendali
Pochi conoscono la storia del marchio Dacia antecedente al 1999, anno in cui la casa automobilistica Renault decise di rilevarlo in un momento storico economicamente molto complicato per il brand romeno. Il brand francese ne ha acquistato le quote con l’obiettivo di rilanciare il brand a livello globale, una volta concentrato quasi esclusivamente nei soli mercati emergenti e soprattutto nei paesi dell’ex blocco sovietico. Il successo di Dacia è stato lento ma progressivo, grazie alla messa a disposizione di tutto il know how e la tecnologia offerta dal gruppo Renault.
La filosofia imperniata intorno alla nuova vita del marchio di Bucarest è quella di offrire al pubblico automobili economiche in fase di acquisto, semplici nei contenuti, convenienti nella gestione e in grado di offrire ampi spazi interni. Filosofia che si può riassumere nel motto ufficiale “value for money”. Le scelte commerciali sono sempre state azzeccate, soprattutto se analizzate a distanza del tempo. Quello che, però, sta facendo scalpore è la notizia trapelata sul web secondo cui i vertici aziendali vorrebbero sospendere la produzione della vettura più venduta a marchio Dacia.
La scelta appare senza senso, eppure in casa Dacia raramente si sono intrapresi percorsi ritenutisi poi errati a lungo termine. Eppure, il solo pensiero di non voler prevedere una erede per la Dacia Sandero in versione SUV – Style sembra agli occhi dei più una scelta davvero incomprensibile. Se si pensa a come da svariati anni Dacia Sandero sia l’automobile più venduta in Italia ai privati e come anche nel resto del continente il successo sia simile a quello riscontrato nel Belpaese, la decisione appare piuttosto discutibile.
La Dacia Sandero resterà presente a listino e continuerà ad essere prodotta anche nella versione aggiornata che vedremo probabilmente nel corso del 2026, ma solamente nella versione più classica, conosciuta come Streetway. La base meccanica e tecnologica della futura Streetway continuerà a prendere in prestito le componenti dalla sua sorella in versione premium, ossia la Renault Clio, anche essa prossima alla sua sesta serie, da cui già attualmente condivide gran parte del progetto.
La versione più off-road denominata Stepway, invece, pare verrà rimpiazzata direttamente da una vettura di segmento diverso, superiore sia in dimensioni che dal punto di vista del listino. Probabilmente si passerà da una compatta di segmento B ad un SUV di piccole dimensioni, di circa 4,15 metri di lunghezza. La base costruttiva resterà sempre la poliedrica piattaforma CMF-B del gruppo Renault – Nissan e si piazzerà perfettamente a metà strada tra i 4 metri della compatta Sandero e i 4,34 metri del SUV Duster. Solo i numeri delle vendite potranno confermare l’ennesima scelta azzeccata del brand romeno.
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